‘E’ con profonda umilta’ e gratitudine che mi pongo al servizio della Chiesa e universale e del Papa attraverso questa missione. Il Santo Padre ha voluto rappresentare tutta la Chiesa e ha scelto noi, provenienti da ogni angolo del mondo, per conoscere e comprendere i sentimenti dei popoli, con cui siamo in diretto contatto’. Cosi’ il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, commenta ad AsiaNews la nomina nel gruppo di otto cardinali consiglieri scelti dal Papa per studiare una riforma della Curia romana. Bergoglio ha indicato nomi provenienti da tutti i continenti, a indicare il carattere ‘universale’ e l’esigenza di collegialita’ nella guida della Chiesa. Come unico asiatico e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, Gracias portera’ la sua esperienza di un continente variegato e complesso. ‘L’Asia – sottolinea – e’ nota per essere un ricco mosaico di antiche culture e lingue, e il continente piu’ grande e popoloso al mondo: e’ la patria di almeno 60% dell’umanita’. E’ anche un continente giovane, perche’ circa il 40% delle persone e’ sotto i 15 anni. In tutta l’Asia vi sono piu’ 30 megalopoli, con una popolazione che varia dai 5 fino ai 20 milioni di persone’.
Ma il continente asiatico non e’ solo grandi numeri: ‘Qui siamo ricchi di culture non cristiane. Questa terra e’ la patria di tre grandi religioni: induismo, buddismo e islam. L’85% dei non cristiani del mondo vive in Asia’. Questa ‘diversita’ di popoli, culture, lingue e religioni – spiega Gracias – e’ una caratteristica peculiare dell’Asia. Ogni giorno ci si deve confrontare con realta’ di poverta’, ingiustizia, impotenza, emarginazione e degrado ecologico. Ogni giorno si devono affrontare problemi legati a fondamentalismo, rivalita’ etniche e religiose, potere e traffico di armi’.
Un altro aspetto rilevante delle culture asiatiche ‘e’ il nostro senso del trascendente: un profondo senso di sacro prevale ancora tra i popoli asiatici, cosi’ come la centralita’ della famiglia. Tuttavia, la globalizzazione economica sta portando anche globalizzazione culturale, e questo sta gradualmente ridisegnando il sistema di valori delle famiglie asiatiche’. Di fronte a questa realta’ complessa e variegata, l’arcivescovo ribadisce l’importanza del ‘dialogo, che deve focalizzarsi sia sulla celebrazione dei buoni valori asiatici, sia sulla critica della cultura orientata al mercato, consumistica ed edonistica di oggi’.
Dopo l’elezione di Bergoglio, Gracias ha avuto modo di parlarci in modo informale: ‘Durante una delle nostre conversazioni mi ha parlato dei tribali. L’obiettivo della Chiesa in Asia e’ proteggere queste persone, affermare la loro dignita’ di esseri umani, promuovere il loro sviluppo sociale e proteggerli contro la discriminazione che nasce dalla globalizzazione incontrollata. Oggi in Asia ci sono milioni di laici cristiani, centinaia di sacerdoti e religiosi, decine di vescovi e cardinali che appartengono a gruppi tribali’.
































Discussione su questo articolo