Tra le icone dell’arte di tutti i tempi, famosa ormai quasi quanto la Gioconda, ‘La ragazza con l’orecchino di perla’ di Vermeer arrivera’ per la prima volta in Italia tra un anno. Insieme a una quarantina di capolavori dell’arte olandese del ‘600, il dipinto sara’ esposto dall’8 febbraio al 25 maggio 2014 negli spazi di Palazzo Fava a Bologna grazie alla collaborazione tra Fondazione Carisbo, presieduta da Fabio Roversi-Monaco, e Marco Goldin, storico dell’arte e patron di Linea d’ombra, che ha a lungo lavorato per ottenere lo straordinario prestito dal Mauritshuis Museum de L’Aja, attualmente in restauro.
Per l’eccezionalita’ dell’evento espositivo (l’opera non era presente neanche per l’importante retrospettiva dedicata al genio olandese dalle Scuderie del Quirinale), l’annuncio e’ stato dato con largo anticipo in modo da permettere agli appassionati di tutta Europa di poter ammirare il dipinto fuori dalla sua sede naturale.
Quando nell’estate del 2014 il museo olandese (che in questi anni di lavori ha inviato i suoi tesori solo in Giappone e negli Usa) riaprira’, probabilmente il piccolo dipinto (44,5 per 39 centimetri) diverra’ inamovibile. Gia’ ora simbolo del Mauritshuis, la splendida tela e’ tra le piu’ enigmatiche di un grandissimo artista, la cui vita e’ ancora la centro di approfondimenti e ricerche. Poco prolifico, capace di impareggiabili virtuosismi nel rendere la trasparenza del colore e della luce in interni borghesi e quotidiani, Vermeer e’ attualmente tra i pittori piu’ amati dal grande pubblico.
Eppure ‘La ragazza dall’orecchino di perla’ (ma il titolo originale e’ ‘Ragazza con il turbante’), fu acquistato in asta nel 1881 per due soli fiorini da Arnoldus des Tombe, incoraggiato dallo storico dell’arte Victor de Stuers, che aveva riconosciuto in un quadro in cattive condizioni la mano del genio di Delft. Alla sua morte, des Tombe lascio’ al Mauritshuis Museum il piccolo capolavoro, che in breve tempo divenne l’opera di maggior attrazione, la cui popolarita’ e’ stata un continuo crescendo per tutto il ‘900, secolo che ha segnato la grande riscoperta di Vermeer. Nel 2003, infine il film di Peter Webber, con Colin Firth e Scarlett Johansson, tratto dal romanzo di Tracy Chevalier, che ha praticamente rititolato l’opera.
L’idea di base era che la sensuale fanciulla ritratta di tre quarti fosse una domestica di casa Vermeer. In realta’, secondo gli studiosi, la ragazza con il turbante di un azzurro abbagliante e una grande perla pendente sarebbe una ‘tronie’, come cioe’ nella pittura fiamminga veniva chiamato un ritratto di genere. Dipinte dal vero oppure inventate, le ‘tronie’ non volevano riprodurre le sembianze di una persona specifica, ma erano intese come studi di tipi o di espressioni facciali. Non a caso, la giovane donna indossa un copricapo alla turca e un gioiello dalle dimensione eccessive per qualunque popolana dell’epoca.
A Palazzo Fava, ‘La Ragazza con l’orecchino di perla’ sara’ accompagnata da una quarantina di dipinti tra i piu’ pregiati del museo dell’Aja. Tra questi, sempre di Vermeer ci sara’ il grande olio ‘Diana e le sue ninfe’, quindi ben quattro tele di Rembrandt e poi Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, tutti tra i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese.































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