"Le Commissioni esteri e difesa del Parlamento hanno seguito la vicenda fin dall’inizio, approfondendo in varie occasioni con i ministri interessati e con il commissario straordinario del governo. I resoconti parlamentari stanno lì a dimostrarlo. Ci siamo sempre mossi d’intesa col governo, nel rispetto della distinzione dei ruoli, per dare il nostro contributo ed esprimere vicinanza ai nostri militari, ma sempre con cautela, evitando ogni mossa che potesse peggiorare le cose. Con la stesso senso di responsabilità, insieme ai presidenti Cicchitto, Latorre e Vito, abbiamo scelto accuratamente tempi e modi della nostra missione, evitando che iniziative scomposte di singoli parlamentari e di singole forze politiche dessero l’immagine di un Paese che procede in ordine sparso, magari per qualche piccolo interesse elettorale". E’ quanto scrive in una lettera a "Libero", il presidente della Commissione Affari Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini alla vigilia della partenza della missione parlamentare bicamerale per l’India dove affronterà la vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, detenuti da quasi due anni.
"Partiamo adesso, in una fase cruciale della vicenda, sotto il profilo sia processuale che diplomatico, visto che finalmente la questione ha assunto un profilo internazionale ed europeo (anche per questo, a Delhi, incontreremo gli ambasciatori dei principali Paesi dell’Unione). E abbiamo deciso che a partire fosse una delegazione ampia, rappresentativa di tutti i gruppi parlamentari, per portare ai nostri fucilieri la solidarietà di tutti gli italiani. Se avessimo voluto strumentalizzare la vicenda non avremmo aspettato tanto: in questi due anni di occasioni ce ne sarebbero state tante".
































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