38 gradi nel pomeriggio di ieri, a Roma. Eppure, fin dalle 15, militanti e simpatizzanti azzurri hanno cominciato a invadere il centro della capitale, giunti da tutta Italia per dimostrare a Silvio Berlusconi il proprio sostegno, e per protestare contro una sentenza considerata ingiusta, quella della Cassazione, che ha confermato la condanna al Cavaliere nell’ambito del processo Mediaset.
Prima ancora che la manifestazione PdL fosse conclusa, qualcuno faceva già i calcoli sulle presenze in piazza: quanti sono i militanti? "Via del Plebiscito gremita, da largo Argentina a piazza Venezia pienone di militanti pidiellini", sostengono gli organizzatori. "La folla non riempie la piazza", affermano invece i più critici. Ma chissenefrega del mero calcolo numerico delle presenze. Ieri Roma era un inferno dal punto di vista meteorologico, uno dei giorni più caldi di questa estate 2013. Era domenica, piena stagione estiva, con le famiglie al mare o a godersi il fresco della montagna. Eppure nel centro di Roma erano in migliaia per manifestare a favore di Silvio. Fossero state davvero anche solo mille persone, la manifestazione PdL – organizzata in meno di 48 ore! – sarebbe da considerare senza dubbio un successo.
Berlusconi e’ salito sul palco e ha fatto il suo intervento. Ha voluto esserci, nonostante solo il giorno prima avesse lasciato palazzo Grazioli – con la figlia Marina – per raggiungere Arcore. Ma il Cav non voleva perdersi l’abbraccio del suo popolo: Silvio, si sa, ama il contatto con la gente, e’ qualcosa che gli da’ la carica e lo fa sentire più forte.
"Il governo deve andare avanti, nessuno puo’ darci degli irresponsabili", ha sottolineato con vigore, aggiungendo che l’esecutivo deve portare avanti gli obiettivi più importanti per il Paese, partendo dai temi economici, Imu, Iva, tasse, lavoro. Allo stesso tempo, tuttavia, abbiamo potuto notare, da osservatori, che B ha usato in certi casi un lessico da campagna elettorale: quando e’ tornato ad attaccare quella "parte di magistratura fortemente politicizzata", quando ha ripetuto più volte "io ci sono, resto qui e non mollo". L’uomo di Arcore sta gia’ impostando la sua battaglia anche a livello di elezioni, perche’ il voto anticipato resta comunque dietro l’angolo e perche’ e’ chiaro che il PdL, davanti a una bomba come quella rappresentata dal verdetto dei giudici supremi, non puo’ restare con le mani in mano.
Chiunque avesse un briciolo di intelligenza in testa, farebbe di tutto per mantenere in piedi l’attuale esecutivo e portare a casa i risultati che il Paese si aspetta: ridurre il numero dei parlamentari, stop al bicameralismo perfetto, semipresidenzialismo, legge elettorale. Oltre, come precisato dal Berlusca, agli obiettivi economici. Tuttavia, il clima politico e’ accesissimo e questa strana maggioranza scricchiola sempre più. Qualora ci si dovesse rendere conto che il governo Letta non sarebbe in grado in ogni caso di fare qualcosa di buono per l’Italia, allora le urne saranno davvero l’unica soluzione per cercare di mettere un po’ d’ordine in mezzo a tutto questo grande caos.
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