Una serie di dipinti di Giovanni Boldini mai esposti prima, ma anche dipinti inediti di Alceste Campriani o Antonio Mancini, sono in mostra fino al 23 giugno negli spazi di palazzo Roverella a Rovigo. Dedicata alla fortuna dei pittori italiani che lavorarono per la famosa Maison Goupil a cavallo tra il XIX e XX secolo, la rassegna riunisce per la prima volta opere gelosamente custodite nelle collezioni private di mezzo mondo e rinvenute dopo anni di pazienti ricerche.
La mostra, che si intitola ‘Il successo italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo: la Maison Goupil’, e’ stata infatti curata da Paolo Serafini, a lungo impegnato a far luce sui materiali conservati al Museo Goupil di Bordeaux, dove sono custodite migliaia di incisioni e fotografie di opere appartenute alla Galleria, e quelli conservati al Getty Research Institute di Los Angeles, proprietario dei registri originali di tutte le opere acquistate e vendute dalla Maison.
La Goupil ebbe, per quasi tutto il XIX secolo, un ruolo rilevante, in quanto raccolse una scuola vera e propria di pittori di diversa provenienza e formazione, francesi, italiani, spagnoli, ungheresi, i quali, uniti da un comune progetto e sentimento, dipinsero scene di vita quotidiana e di genere, ambientate in eleganti interni o in giardini ombrosi, scene in costume, vedute urbane e paesaggi animati. Opere che divennero, grazie all’infaticabile lavoro di promozione e diffusione della Galleria, immediatamente popolari e apprezzate da collezionisti, critici e mercanti, fino a creare e ad alimentare un gusto collezionistico di respiro europeo e internazionale, i cui effetti proseguirono ben oltre gli inizi del ‘900.
Non solo, dunque, la pittura impressionista, ma un variegato universo artistico in cui numerosi pittori italiani trovarono un posto d’onore. Ritrovate in collezioni spesso lontanissime dall’Italia, inseguite da Serafini nei loro infiniti passaggi di mano, dal momento del loro acquisto presso la Galleria Goupil, ecco il percorso espositivo che si apre con una serie di capolavori di Giuseppe De Nittis, tra i quali figurano ‘Una fattoria nei pressi di Barletta’, fino a oggi non identificato, ‘Les touristes descendeants du Vesuve’, ‘La strada da Napoli a Brindisi’ e il luminoso ‘Il foro di Pompei’.
Bellissime opere anche di quello che forse e’ il piu’ famoso de ‘les Italiens’ a Parigi in quegli anni, Giovanni Boldini, che realizza per la Maison alcuni dei suoi piu’ straordinari dipinti. A Palazzo Roverella si possono ammirare ‘Strada maestra a Combs, la Ville del Philadelphia Museum of Art’, ‘Promenade solitaire’, ‘Indolence’ e ‘Confidences’, di collezioni private, e alcuni ritratti di grande formato. Tra cui eccelle quello di ‘Martha Regnier’, esposto insieme alla fotoincisione che ne trasse Goupil.
































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