Sempre più difficile la situazione in Libia, dopo che l’Isis ha conquistato Sirte. L’ambasciata d’Italia ha sospeso le attività e tanti sono gli italiani in fuga dal Paese. La nave che sta rimpatriando gli italiani che hanno deciso di lasciare la Libia dovrebbe fare scalo a Malta, per rifornirsi di carburante. Quindi proseguirà la navigazione verso la Sicilia: allo stato il porto di destinazione dovrebbe essere quello di Augusta (Siracusa).
Intanto sono 12 i barconi carichi di migranti, presumibilmente fuggiti dalla Libia, segnalati a Sud di Lampedusa su cui stanno convergendo i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa della Guardia costiera. Le imbarcazioni sono a 100 miglia a sud di Lampedusa e nella zona si stanno dirigendo mercantili, rimorchiatori, mezzi della Gdf, della Marina e delle Capitanerie. Sono in corso le operazioni di salvataggio.
"Il peggioramento della situazione – dichiara il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni – richiede un impegno straordinario e una maggiore assunzione di responsabilità, secondo linee che il governo discuterà in Parlamento a partire dal prossimo giovedì 19 febbraio. L’Italia promuove questo impegno politico straordinario ed è pronta a fare la sua parte in Libia nel quadro delle decisioni dell’Onu".
"Preoccupa l’avanzata dell’Isis in Libia". Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ribadendo che l’Italia e’ "pronta a fare la propria parte in missione Onu". "Ora – continua Pinotti – sosteniamo lo sforzo diplomatico".
Secondo l’ex premier, Romano Prodi, un intervento militare in Libia "non lo si può fare senza l’Onu, ma l’Onu ha poche armi. In questo caso ci sarebbe la situazione ideale perché tutte le grandi potenze hanno paura dell’Isis, anche la Cina e la Russia". Il problema, ha spiegato, però, è che "non c’è il grande catalizzatore. Un tempo erano gli Stati Uniti. Ci deve essere qualcuno che riesce a bilanciare i diversi interessi”.
Per Maurizio Gasparri, Forza Italia, “la comunità internazionale e’ sotto la minaccia del fondamentalismo islamico. L’Italia ha i tagliagole a poche miglia di mare e dalla Libia si muove un intollerabile flusso di clandestini di ogni genere e provenienza. Il governo annuncia preparativi. Ma e’ urgente affrontare subito questa drammatica emergenza nelle aule del Parlamento".
































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