L’Europa delle chiacchiere, dei tecnocrati dai super stipendi (che con le loro scelte scellerate hanno messo in ginocchio la nostra economia), interviene ancora una volta, in maniera molto inopportuna, sulle vicende italiane. Dopo le parole in libertà del presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz, dopo l’inopportuno endorsement del PPE a Monti, ieri sono arrivati i rimproveri a Berlusconi da parte della commissaria Malmstrom per le dichiarazioni su Mussolini.
A parte che a coloro che si indignano a comando andrebbe ricordata l’eccessiva accondiscendenza dell’Europa verso l’integralismo islamico, combattuto nei fatti solo da Nicolas Sarkozy, mi preme ricordare che siamo, anche se per poco, uno stato libero e non una colonia tedesca.
Il dibattito elettorale ha, come in ogni paese democratico, le sue dinamiche e alla fine i soli arbitri saranno gli elettori italiani: che piaccia o meno a Bruxelles.
L’arroganza dei tecnocrati e l’inconcludenza dei politici (specie quelli del centrino di Monti) mi hanno convinto definitivamente che occorre dare due schiaffi al regime: il voto utile a Maroni in Lombardia è la più bella risposta che possiamo dare a tutta la marmaglia che ci ha portato nel baratro.
































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