Enrico Letta, intervistato dal direttore del Tg1, Mario Orfeo, in apertura della festa del Pd a Genova, dichiara: “Noi italiani non finiremo mai di ringraziare il Presidente Napolitano per quello che ha fatto per il Paese. Voglio cogliere l’occasione per tributargli un ringraziamento importante: l’Italia poteva andare alla deriva e non è alla deriva, anzi è qui a tentare di uscire dalle difficoltà, perchè abbiamo un Presidente come Giorgio Napoletano”.
Alla festa del Pd di Genova, il presidente del Consiglio – a proposito del Partito Democratico – spiega: “La cosa piu’ bella e’ che oggi nel Pd nessuno puo’ ragionevolmente dire ‘quello e’ uno che viene dai Ds o dalla Margherita’. E’ sbagliata l’idea che facciamo un congresso dicendo che uno deve fare il segretario perche’ viene da quella o quell’altra parte. Io vorrei che lo facesse chi convince i militanti e gli elettori. Non sulla base di un pedigree". Secondo il premier "ormai non ci sono piu’ dubbi sul fatto che Matteo Renzi si candida alla segreteria del Pd". Il partito, aggiunge Letta dal palco della Festa di Genova, "deve fare un congresso in cui discuteremo, ma in cui alla fine siamo tutti uniti per un Pd forte, nel quale le provenienze diventano un tema che non esiste piu’. Siamo tutti democratici".
Letta porta un esempio: "Se avessimo vinto le elezioni e avessimo ora un governo guidato da Pier Luigi Bersani, io avrei dovuto pensare che siccome Bersani veniva dai Ds allora Epifani non poteva fare il segretario perche’ veniva anche lui dai Ds? Ma sono ragionamenti che hanno senso? La gente ci rincorre col forcone…”. Invece, invita Letta, “guardiamo al futuro".
Il suggerimento che il premier si sente di dare al suo partito e’ semplice. "Concentriamoci sul progetto per l’Italia piu’ che sulle regole. C’e’ un’assemblea nazionale il 20 e il 21. Definiamole al meglio, evitiamo che ci compatisca il Paese intero. Evitiamo che in un Paese che ha i suoi problemi noi ci dividiamo sulle regole. Sarebbe la cosa piu’ stupida che possiamo fare".
Letta attacca chi ha criticato il Capo dello Stato nella scelta dei senatori a vita: “Ho letto dichiarazioni di formiche che non possono nemmeno parlare davanti a quel gigante che e’ il presidente Giorgio Napolitano”. La platea della festa del Pd di Genova ha fatto scattare l’applauso. "Sui senatori a vita – aggiunge – e’ stata fatta una scelta straordinaria, apre il cuore e ci fa sentire un paese orgoglioso del fatto che abbiamo un presidente che ha dato un messaggio fortissimo".
A proposito di guerra in Siria: “Noi non parteciperemo, rimaniamo fermi al percorso delle decisioni dell’Onu, ma e’ evidente che in termini di posizione e supporto politico se dovessi scegliere tra Hollande e Obama e Assad, non ho nessuno dubbio dove l’Italia sta". Detto questo, “è necessario passare dalle Nazioni Unite, altrimenti un Paese come l’Italia non potra’ fare nulla".
I primi mesi del governo? “Non auguro a nessuno di governare con il clima politico e le montagne russe dei 4 mesi in cui ho guidato il Governo". Per il premier "non e’ semplice tenere la testa separata tra la gestione dell’immediato e i progetti di lungo termine e non va bene cosi’. E’ una situazione di emergenza e tale deve essere".
































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