Il governo puo’ "continuare a vivere" se ha un programma convincente e se c’e’ un "nuovo patto", incentrato sui "problemi delle famiglie e dei cittadini", mettendo alle spalle "minacce tossiche" che creano solo "caos e smarrimento". Lo ha detto il premier Enrico Letta nel suo discorso al Senato.
Diversi i temi toccati dal capo del Governo durante il suo intervento. Fra questi, la legge elettorale: uno degli obiettivi di Letta è “una legge elettorale in grado di consegnare al Paese vincitori e sconfitti, con una chiara maggioranza in grado di governare, con il coinvolgimento di tutte le forze politiche dentro e fuori la maggioranza". "Il governo intende accompagnare il percorso concreto di riforma, sia in vista della sentenza della Consulta sia per evitare di tornare al voto con questa legge".
“Abbiamo il diritto di sognare gli Stati Uniti d’Europa, per noi e per i nostri figli. Crescita e lavoro al centro del nostro semestre di presidenza europea".
Letta conferma la volontà del governo di tagliare la spesa: "Se avremo la fiducia indicheremo Carlo Cottarelli commissario per la spending review. Non esistono tagli di spesa facili, a meno che non si proceda a colpi di tagli lineari".
"Per il Sud abbiamo puntato su investimenti, scuola, cultura e infrastrutture: abbiamo fatto di Pompei il simbolo per l’Italia che torna a investire sul suo patrimonio. Sempre al Sud vogliamo vincere la grande battaglia sulla dispersione scolastica", ha aggiunto Letta. "Al Sud l’intensita’ di ogni problema e’ moltiplicata all’ennesima potenza".
“Crescita e lavoro saranno al centro del nostro semestre europeo: è una occasione troppo importante e non possiamo mancare l’opportunità di far sentire la voce dell’Italia. Ma l’Europa non è un compito di svolgere, ma una strada in cui l’Italia deve mettere alla guida. Abbiamo portato la Ue, con una nostra iniziativa, ad affrontare il grande dramma del nostro tempo, la disoccupazione. Adesso dobbiamo fare di più per il settore manifetturiero e per abbattere il divario digitali che ci separa da tanti, troppi Paesi".
"A chi parla di governo del rinvio invito a chiedere ai beneficiari delle misure messe in cantiere da aprile in poi: agli esodati, ai precari Pa, alle donne vittime di violenza, ai lavoratori delle fondazioni liriche, ai piccoli imprenditori, ai ragazzi che fino a ieri erano figli illeggittimi e oggi sono figli e basta". "Parliamo di serietà – dice il presidente del Consiglio – i problemi li abbiamo affrontati, quando possibile: cig, piano casa, diritto allo studio, dl femminicidio, edilizia scolastica, ecobonus, defiscalizzazione di tanto lavoro per i giovani. Quando le soluzioni immediate non sono state percorribili abbiamo invece scelto la via delle riforme a lungo termine, che arriveranno anche dopo il nostro mandato". "In questi 5 mesi – dice poi il premier – ho rappresentato l’Italia in 4 vertici internazionali: ben tre di essi hanno avuto al centro la battaglia contro i paradisi fiscali nel mondo. Il tempo dei capitali esportati all’estero sta finendo, è in corso una svolta che dobbiamo cogliere per recuperare le risorse necessarie a far scendere il deficit e abbassare le tasse a vantaggio dei cittadini onesti". "La delega fiscale – aggiunge Letta – darà certezza al regime impositivo, migliorando i rapporti tra fisco e contribuenti. Vogliamo procedere inoltre a una revisione delle aliquote Iva, mentre la service tax servirà ad accrescere la responsabilità fiscale dei Comuni, secondo il principio del ‘vedo pago voto’". "In questo 5 mesi di governo – dice ancora il premier – già si è determinato un primo significativo sollievo fiscale per gli italiani: grazie al nostro governo gli italiani hanno pagato meno tasse per oltre 3 miliardi di euro e con la legge di Stabilità punteremo a una riduzione del carico fiscale sul costo del lavoro, in entrambe le componenti. Dunque più soldi in busta paga per il dipendente e più margine di competitività per le imprese, senza dimenticare la riattivazione della domanda interna e più incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato".
"E’ alle famiglie che dobbiamo rendere conto ed è a loro che il voto di oggi potrebbe portare danni". "Dopo otto trimestri consecutivi l’economia italiana si è stabilizzata, abbiamo messo alle spalle un incubo che non ha precedenti, un cataclisma che ci ha fatto perdere un milioni di posti di lavoro".
LE CITAZIONI DI LETTA Sono due citazioni tratte da maestri del pensiero liberale le estremita’ che legano l’inizio e la fine dell’intervento del presidente del Consiglio Enrico Letta al Senato. Inizia con Luigi Einaudi: "Nella vita delle Nazioni l’errore di non saper cogliere l’attimo puo’ essere irreparabile". Chiude con Benedetto Croce:"Ciascuno di noi si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso".
































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