Tutti pronti per le elezioni anticipate? Perché una cosa è certa: che sia fra 3 o 4 mesi, che sia fra un anno, che sia al compimento dei famosi 18 mesi evocati spesso da Enrico Letta, qui si torna al voto. Davvero pensate che si possa continuare con il governo di larghe intese, che ormai non si intende più su niente? Difficile, complicato. Inutile, persino.
Tuttavia, per ora il governissimo tiene. Anche se la scorsa domenica, dopo l’intervento di Berlusconi, era a un passa dalla fine. Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme, intervistato dal Corriere della Sera spiega: “Ci sono tante persone, nel centrosinistra ma anche nel centrodestra, che non amano questo governo. E che aspettano un nostro passo falso per farlo cadere. Infatti nella giornata di domenica, dopo la manifestazione del Pdl condotta in modo impeccabile e dopo il discorso altrettanto impeccabile di Berlusconi, le aspettative dei signori di cui sopra sono andate deluse. E, leggendo alcune dichiarazioni, la loro delusione traspariva con nettezza. Gliela posso dire tutta? Domenica era pronta un’operazione per decretare la fine del governo Letta. Un’operazione che non è andata a buon fine". Per il momento. Perché, continua il ministro, comunque “c’è il rischio che il governo non regga. La tentazione di sfruttare la sentenza della Cassazione per sbarazzarsi in un colpo solo di Berlusconi e del centrodestra a sinistra può ancora prevalere. Si tratterebbe di un’illusione. Ma anche le illusioni, a volte, possono far male".
Dalle parti del Pd i toni usati non promettono nulla di buono. “Il Pd non può stare sotto ricatto di nessuno, tantomeno di Berlusconi, e questa difficile partita non la giocheremo certo in difesa": parole di Roberto Speranza, capogruppo democratico alla Camera, in una intervista a Repubblica. E’ cominciato il famoso gioco del cerino. Speranza lo vorrebbe lasciare in mano a Berlusconi e i suoi: “La responsabilità più grande sta in capo al Pdl, che deve dimostrare di mettere l’interesse dell’Italia davanti alle vicende personali di Berlusconi. Se così non fosse, è inutile andare avanti”. Insomma, “o il Pdl è corresponsabile in un governo che realizza cose concrete per gli italiani, oppure non saremo noi democratici a farci logorare".
Non c’è nemmeno l’accordo, a quanto pare, per portare avanti una seria riforma della giustizia, perché secondo il capogruppo dem “non si può immaginare una riforma della giustizia a partire dalle questioni che hanno riguardato Berlusconi in queste ore”. E’ davvero muro contro muro, difficile che l’esecutivo possa andare avanti così. Nei corridoi di certi palazzi romani l’aria di elezioni anticipate è sempre più forte.
Discussione su questo articolo