Futuro e Libertà addio? E’ probabile. Dopo il pessimo risultato ottenuto dai futuristi alle ultime elezioni politiche, Fli si prepara a chiudere i battenti. In ogni senso. Anche la sede del movimento, quella di via Poli, presto sarà abbandonata: il contratto di affitto infatti non è stato rinnovato. Lo stesso vale per i locali del gruppo a Montecitorio: presto saranno lasciati liberi.
Gianfranco Fini, che dopo trent’anni non è riuscito a tornare in Parlamento, ha chiamato a raccolta i suoi uomini: un incontro fissato per giovedì pomeriggio, durante il quale il presidente della Camera dovrà prendere atto della sconfitta e presumibilmente vorrà spiegarne i motivi.
Dunque Fli si prepara a sparire dalla scena politica italiana. Del resto, di fatto è gia scomparso, per volere degli italiani, che l’hanno bocciato con il proprio voto.
Gli unici finiani ad entrare in Parlamento sono tre, due dei quali eletti all’estero, grazie alla lista Monti: oltre al ‘montiano’ Benedetto Della Vedova, infatti, entrano nel Palazzo Aldo Di Biagio e Mario Caruso, entrambi eletti dagli italiani all’estero nella ripartizione estera Europa, entrambi esponente del Ctim, il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo fondato dall’indimenticabile Mirko Tremaglia.
Di Biagio, a proposito dell’incontro con Fini, non usa mezze parole: “Analizzeremo le ragioni della sconfitta. Ma è evidente che il progetto è fallito. Fli non ha centrato l’obiettivo, né in Italia l’operazione Monti ha dato i risultati sperati”. Per Di Biagio – che è stato eletto con oltre 40mila preferenze in Senato – nel Paese c’è spazio “per un altro centrodestra”, che non sia quello tenuto insieme solo da Silvio Berlusconi.
Aldo Di Biagio in questi giorni, c’è da scommetterci, dovrà faticare non poco per ricoprire una sorta di “assistente sociale” nei confronti di tutti i suoi colleghi futuristi trombati. Essere cacciati dal Palazzo, una volta assaporati benefici e privilegi vari, non deve essere facile per nessuno.
































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