Pierferdinando Casini, durante una convention dell’Udc a Palermo, ha parlato di una campagna elettorale “costellata da promesse ridicole”. Chiaro ed esplicito il riferimento a Silvio Berlusconi, “che vuole rimborsare l’Imu, cose da Circo Togni. E stiamo a sentire baggianate simili. Fa solo ridere, i problemi dell’Italia non possiamo piu’ affidarli a uno del genere”. Il Cavaliere – che ora “propone 4 milioni di posti di lavoro” – per Casini “è pure simpatico, ma gli italiani lo hanno capito: fa solo ridere. La verita’ e’ che piu’ perde voti piu’ le spara grosse”, con le sue bugie “ci vogliono riportare indietro”, al periodo in cui il governo Berlusconi “ha messo in ginocchio il Paese, che non meritava di diventare come la Grecia".
Guardando a sinistra, il leader centrista sottolinea: una convergenza con la linea di Vendola per noi è impossibile. “Dicono che Monti ha cambiato perche’ si e’ presentato alle elezioni venendo meno alla parola data. Monti non ha cambiato idea, semmai è il Pdl che ha riabbracciato la Lega in un amplesso un po’ innaturale. E cosa dire di Bersani che riabbraccia Vendola? Vendola squisita persona, per carità, ma e’ contrario alle liberalizzazioni, alla Tav, alla riforma previdenziale, a toccare l’articolo 18 e non contento dell’Imu ci vuole mettere pure la patrimoniale. Su questa linea non possiamo trovare convergenza. Non saremo disponibili a fare la stampella di nessuno".
Nell’intervento di Casini anche un riferimento a Beppe Grillo, che certamente “e’ una risposta alla crisi della politica”, ma il giorno dopo il voto al Movimento 5 Stelle “rischiano di essere amplificati tutti i problemi del Paese". Con Grillo, dunque, “rischiamo di tornare a un anno fa, di compromettere tutti i sacrifici che gli italiani hanno fatto. Noi vogliamo la governabilità per evitare questo". Dunque, “no a forze demagogiche. Serve un Governo che parli anche di crescita e di sviluppo per le famiglie e per i giovani. E serve anche un grande investimento per il Mezzogiorno".
Casini avverte la platea siciliana: "La Sicilia conta tanto in queste elezioni, lo testimonia la campagna elettorale molto animata rispetto ad altre parti d’Italia". "Noi giochiamo per vincere, le subordinate le esamineremo da martedì in poi. Oggi serve continuare il lavoro che e’ stato fatto in questo anno e che ha impedito che l’Italia facesse la fine della Grecia. Non siamo disponibili a governi che non abbiano nel dna il segno delle riforme e della ripresa di questo Paese".
































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