Avevano detto che non si sarebbero presi tutto. Lo avevano promesso già in campagna elettorale. Il risultato del voto doveva spingere il Pd di Bersani ad essere ancor più prudente. Il Partito Democratico ha “non vinto” alle Politiche di febbraio, eppure la sinistra, contrariamente a quanto dichiarato più volte, guadagna la presidenza di Camera e Senato, con Laura Boldrini e Pietro Grasso. Angelino Alfano poco prima dell’elezione a Palazzo Madama lo aveva detto con chiarezza: se passa Grasso, vuol dire che il Pd vuole andare al voto quanto prima e noi non ci tireremo indietro. La linea pare tracciata.
Oggi fra i corridoi del Palazzo si parlava addirittura della data di possibili nuove elezioni: per alcuni, la fine di giugno sarebbe perfetta. Eppure, in quel periodo non pochi italiani saranno già in vacanza. Elezioni politiche in piena estate? Sembra difficile. Quanto meno, una soluzione del genere non è auspicabile.
Non abbiamo la sfera di cristallo. L’unico commento da fare oggi è appunto quello che riguarda le promesse mancate di Bersani e compagnia. Stanno ripetendo gli stessi errori del 2006, quando il governo Prodi nacque già in bilico per durare il tempo di uno starnuto. E adesso? Il prossimo passo sarà l’elezione del presidente della Repubblica. La sinistra vorrà anche il Quirinale? Silvio Berlusconi di certo non lo consentirà. Lo ha già detto, il Cav: dopo tanti presidenti schierati a sinistra, ora tocca a noi. Sarà davvero così? Il Pdl a questo punto sembra escluso dai giochi. O no?
































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