Urbano Cairo intende entrare in La7 in punta di piedi, senza stravolgere i palinsesti ma riequilibrando i conti attraverso uno stretto controllo dei costi che in 2-3 anni porti al ‘break even’. ‘La liberta’ di espressione e’ una caratteristica della Rete e va presidiata e difesa’ sottolinea l’editore piemontese che conferma l’attuale linea editoriale incentrata sull’informazione. ‘E’ quello che continueremo a sviluppare ma non significa che non si voglia guardare anche a un’offerta che riesca a raccogliere anche l’interesse del target ‘donne giovani’, tra i 25 e i 40 anni’, un target che puo’ essere catturato soprattutto nel pomeriggio spiega Cairo. I ‘pilastri’ de La7 (Cairo cita Servizio Pubblico di Santoro, Crozza nel Paese delle Meraviglie, il Tg di Mentana, Otto e 1/2, Le Invasioni Barbariche), non vengono messi in dubbio: ‘quando hai cose che vanno bene non ti metti a toccarle’. E in generale sui palinsesti ‘non c’e’ molto da fare, qualche intervento mirato in momenti della giornata in cui si puo’ fare di piu’ ma abbiamo una rete che va preservata, con un target strepitoso’ risponde a chi gli chiede cosa pensa di fare. Cairo pero’ vuole portare La7 a camminare sulle sue gambe.
‘Ci sono dei rubinetti aperti che vanno chiusi molto velocemente. Dopo il closing mi installero’ a Roma e cominceremo a pedalare senza alzare la testa’ dice Cairo senza entrare nei dettagli ma l’intenzione e’ che ‘il contributo di Ti Media (la cosiddetta ‘dote’, ndr) sia sufficiente ad arrivare almeno al pareggio’ e l’impegno preso a non vendere per 24 mesi fa immaginare che quello sia il tempo che l’editore ha in mente per raggiungere il pareggio. ‘Credo che sia possibile fare economie importanti senza stravolgimenti. Non penso oggi ad esuberi ma a dare alle persone delle cose da fare; non abbiamo mai tagliato i giornalisti’ ha sottolineato inoltre Cairo ricordando la ristrutturazione fatta con la Giorgio Mondadori e la politica sempre seguita da Cairo Communications per le sue testate In attesa del piano industriale, che potrebbe arrivare prima di giugno, Cairo osserva il mercato della raccolta pubblicitaria.’Questa crisi che va avanti gia’ da 18 mesi non sara’ senza fine; ho visto buoni segnali per aprile – commenta l’imprenditore – e le stime vedono complessivamente nell’anno un calo del 5-6%, con un primo semestre in perdita a due cifre e un proseguio molto migliore’. Il mercato e’ molto competitivo ma ‘abbiamo margini di crescita, La7 e’ l’unica rete che nel primo trimestre (in termini di ascolti, ndr) sta crescendo – e aggiunge ottimista Cairo – la competizione la conosciamo, ci piace e ci saremo’.
































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