Archiviano la seduta in forte calo le Borse del Vecchio Continente, azzerando i guadagni di ieri. E Milano e’ ancora una volta maglia nera con una perdita del 2,28%, seguita da Madrid (-1,81%), Parigi (-1,32%), Londra (-1,08%) e quindi Francoforte (-0,87%), dopo che la Germania ha collocato titoli di Stato a 5 anni registrando una domanda solida e tassi in calo. Nonostante l’impasse politico, sul mercato dei titoli di Stato si mantiene stabile a 330 punti base lo spread tra il Btp e il Bund tedesco, col tasso sul decennale del Tesoro al 4,58%.
A pesare in particolar modo sulla seduta di oggi sono stati alcuni dati provenienti dagli Stati Uniti che hanno deluso le attese, trascinando al ribasso Wall Street e quindi l’Europa sul finale della seduta. Secondo un sondaggio sulla disoccupazione Usa, condotto dall’istituto di ricerca Adp e che precede i dati ufficiali che verranno diffusi venerdi’, il settore privato americano a marzo ha creato solo 158.000 posti di lavoro contro una stima di 200.000 posti. Inoltre, l’indice Ism servizi, che misura l’andamento del settore sull’altra sponda dell’Atlantico, e’ sceso piu’ del previsto il mese scorso a 54,4 punti da 56 di febbraio, indicando dunque un rallentamento dell’attivita’. La soglia dei 50 punti fa da spartiacque fra espansione e contrazione del ciclo.
Nonostante i forti cali di oggi, l’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati in Europa, segna un rialzo del 5,4% dall’inizio dell’anno. Sul mercato valutario l’euro si apprezza contro il biglietto verde salendo a 1,2852 dollari, mentre cede terreno contro la divisa del Sol Levante calando a 119,29 yen.
































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