Silvio Berlusconi? No, grazie. Il Pd di Pier Luigi Bersani non ha alcuna intenzione di formare un governo con il centrodestra guidato dal Cavaliere. Il no del segretario Democratico è chiaro. In Direzione interviene anche Enrico Letta: “Non si puo’ parlare con Berlusconi perche’ i problemi legati all’Italia sono problemi che dipendono da lui. Sfidare Grillo e non rincorrerlo e’ la nostra sfida”. Massimo D’Alema spiega la posizione del partito: "La destra esiste e io mi rammarico che in un momento cosi’ drammatico non sia possibile una risposta in termini di unita’ nazionale. Purtroppo non e’ possibile e l’impedimento e’ rappresentato da Silvio Berlusconi".
Replica a D’Alema l’ex ministro Gianfranco Rotondi: “Lo dico con rispetto ma anche con fermezza nei confronti del presidente D’Alema: lo steccato e’ Berlusconi, fuori lui e vi parliamo e’ un linguaggio da comunisti. Loro si sceglievano interlocutori e avversari. Il PdL e’ Berlusconi". Già, Silvio è il partito, il partito è Silvio: ma forse il problema è proprio questo. Il PdL non riesce a guardare oltre il Cavaliere.
Intanto per domani si attende la prima di tre sentenze per Silvio Berlusconi, che dovrebbero arrivare tutte entro la fine di marzo. Nelle prossime ora è infatto previsto il verdetto sul caso della fuga di notizie sull’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. Berlusconi, imputato assieme al fratello Paolo, ha annunciato nei giorni scorsi che prima della sentenza renderà dichiarazioni spontanee, ma e’ ancora incerta la sua presenza a Palazzo di Giustizia di Milano per giovedì.
Intanto salta la partecipazione del Cav a Porta a Porta. Berlusconi, infatti, avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione di Vespa giovedì 7 marzo, ma non potrà farlo a causa di una fastidiosa congiuntivite.
































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