Nessun trasloco dei processi milanesi a Silvio Berluconi. La Cassazione ha infatti bocciato la richiesta avanzata dal leader e senatore del Pdl di trasferire a Brescia i dibattimenti sul caso Ruby e sulla vicenda Mediaset nei quali e’ accusato rispettivamente di concussione e prostituzione minorile e di frode fiscale. Dibattimenti che nel giro di un mese, salvo nuovi colpi di scena, dovrebbero chiudersi con la sentenza. La decisione della Suprema Corte e’ arrivata stamani dopo una breve udienza e una camera di consiglio lampo.
Gli ermellini, oltre ad aver respinto tutte le eccezioni presentate dalla difesa, non hanno evidentemente ravvisato quell’ostilita’ dei giudici di Milano da sempre lamentata dal Cavaliere e che lo scorso marzo – dopo la ‘marcia’ dei parlamentari del Popolo delle Liberta’ sul Palazzo di Giustizia – lo ha convinto a chiedere per la seconda volta, e senza ancora ottenere il risultato, di essere processato dalla magistratura bresciana. Con il rigetto della rimessione, tra due giorni riprenderanno, dunque, i due processi a carico dell’ex capo del Governo sospesi da oltre un mese assieme alla prescrizione e che, pur con i previsti tentativi della difesa di allungare i tempi, dovrebbero arrivare al traguardo entro la fine di maggio o al massimo alla meta’ di giugno. Il primo a ripartire e’ quello in appello sulle presunte irregolarita’ nella compravendita dei diritti tv e nel quale, in primo grado, Berlusconi e’ stato condannato a quattro anni di carcere e all’ interdizione dai pubblici uffici per cinque. Pena che potrebbe essere confermata. Ma dopodomani ci si aspetta una nuova ‘battaglia’ in aula: come e’ stato preannunciato, gli avvocati Niccolo’ Ghedini e Piero Longo chiederanno un rinvio dell’udienza in attesa che la Consulta definisca il conflitto di attribuzione sollevato nel 2010 dalla Presidenza del Consiglio per via del mancato riconoscimento, da parte del Tribunale, di un legittimo impedimento che l’allora Capo del Governo aveva tentato di far valere. Inoltre, poiche’ mercoledi’ a Palazzo Madama e’ fissata la votazione di tre senatori segretari, non e’ escluso che i due legali-parlamentari chiedano di far slittare, sempre per un legittimo impedimento, il dibattimento ormai agli ‘sgoccioli’. Prima del verdetto di secondo grado – che dovrebbe arrivare in due o tre udienze probabilmente fissate sempre di sabato – mancano le arringhe dei difensori degli ex manager Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. Quest’ultimo dovrebbe anche rendere dichiarazioni spontanee cosi’ come Frank Agrama, il produttore statunitense che vive a Los Angeles e che, per questioni tecniche, potrebbe essere stralciato e giudicato separatamente.
Lunedi’ prossimo, invece, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale riprendera’ il processo sul caso Ruby. A meno di sorprese, il procuratore aggiunto Ilda Boccassini concludera’ la requisitoria cominciata a febbraio dal collega Antonio Sangermano (il pm dovrebbe depositare una memoria) e formulera’ la richiesta di condanna. Dopo di che dovrebbero essere celebrate almeno ancora un paio di udienze: una riservata all’intervento della difesa e l’altra per eventuali repliche e la camera di consiglio per la sentenza. E su entrambi i processi e’ intervenuto lo stesso Berlusconi in un’intervista al Tg5 che andra’ in onda domani: ‘Confido in una sentenza di piena assoluzione – ha affermato l’ex premier – a meno che si voglia ancora una volta eliminarmi attraverso la via giudiziaria. Un tentativo che sta avvenendo da oltre 20 anni’.
































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