Ospite di Mattino Cinque, Silvio Berlusconi boccia la Convenzione per le riforme di cui si e’ parlato negli ultimi giorni ("E’ tempo perso") e chiede che a modificare la Costituzione sia il Parlamento, come previsto dalla Carta stessa. Con una novità, però: "Il cambiamento deve essere portato avanti, come dice la Costituzione all’articolo 138, dal Parlamento stesso che deve fare due voti con una maggioranza di almeno due terzi, se non si vuole che ci possa essere un referendum” da parte del popolo italiano. Nello Stivale è necessario, fra l’altro, il presidenzialismo. Perché l’Italia comunque “non è un Paese veramente governabile" e per questo "e’ necessario cambiare la Costituzione", spiega il leader del PdL, sottolineando i pochi poteri di cui dispone il presidente del Consiglio e i tempi lunghi che impiega una legge per essere approvata. "Le riforme sono urgenti e si deve percio’ dare al premier gli stessi poteri dei suoi colleghi delle democrazie occidentali, la decretazione d’urgenza e una sola Camera per approvare le leggi entro 190 giorni". Poi, "dimezzare il numero dei parlamentari" e riformare la composizione della corte costituzionale. "E’ auspicabile che nel frattempo anche gli italiani imparino a votare: tutti danno la colpa di tutto ai poveri politici, io non mi ritengo tale, ma gli italiani dovrebbero imparare a votare".
Parlando dell’attuale esecutivo, per il Cavaliere quello che stiamo vivendo è “un momento storico”, con “centrodestra e centrosinistra che portano avanti un governo insieme per il bene del Paese”. Per questo, sarebbe sbagliato “buttare difficoltà sul governo, che invece da parte di tutte le forze deve essere sostenuto e aiutato al massimo, per varare quei provvedimenti urgentissimi per rilanciare l’economia". "Ritengo che sia interesse del Paese che tutte le forze politiche finalmente per la prima volta possano dare il loro contributo affinche’ il governo possa funzionare".
CONTINUA PROCESSO MEDIASET Intanto i giudici di Milano hanno deciso, dopo una camera di consiglio durata solo pochi minuti, che il processo sui diritti tv a carico di Silvio Berlusconi va avanti. Il collegio presieduto da Alessandra Galli ha dunque rigettato la richiesta avanzata dalla difesa dell’ex premier di sospendere il processo in attesa della pronuncia della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato in relazione ad un legittimo impedimento sollevato dalla Presidenza del Consiglio. Per i giudici il verdetto della Corte Costituzionale "non e’ decisivo" per le sorti del processo in cui Berlusconi e’ imputato per frode fiscale. L’udienza quindi prosegue con le ultime arringhe degli avvocati.
































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