"Non posso credere che la politica non abbia un leader da esprimere per il futuro governo". E’ questa in sintesi la risposta piccata dell’onnipresente presidente del Consiglio, perseguitato ad ogni uscita pubblica dalla stessa domanda giornalistica. Continuera’ il suo mandato? Partecipera’ in prima persona alla kermesse elettorale del 2013? Senza di lui c’è da aspettarsi la catastrofe, come sembrano temere soprattutto coloro che temono il ritorno dello Jedi?
Adulato spudoratamente, glorificato oltre ogni merito, salutato a destra e a manca come il salvatore della patria, il professor Monti si prende pure la soddisfazione di esprimere un giudizio tagliente sull’attuale classe politica evidentemente a corto di leader carismatici o quanto meno di esempi all’altezza del ruolo. Se ne saranno accorti, della stoccata, i vari Casini Fini D’Alema, genuflessi senza vergogna davanti al santino che ha fatto il miracolo di far dimenticare al mondo il bunga bunga? Svuotati ormai di pensiero attivo e destinati alla rottamazione costoro si sono convinti di resistere sotto il suo mantello? Se lo chiede la gente comune, attonita dinanzi all’inseguimento di cotanto uomo, che, certamente apprezzato per cultura e serieta’, non sembra poi di cosi’ rare virtu’ taumaturgiche se siamo ancora tutti quanti col fiato corto e poco ossigeno.
Ci sembra che i partiti siano arrivati al capolinea, se credono di salvarsi con qualche ritocco sul simbolo e nessun vero cambiamento. Con il Grillo parlante in crisi esistenziale, non resta che affidare al temerario Renzi il compito che appare il più arduo, ma in effetti e’ il più semplice: mandare in pensione una intera generazione di politici spompati e ridurre il numero esorbitante di chi aspira a poltrone istituzionali. Monti lasciamolo al Quirinale, meno preoccupazioni e tanti viaggi, continuera’ a rappresentarci nel mondo, e a dispensare pillole di saggezza. Napolitano docet. Proviamo la novita’, vediamo cosa sapra’ fare il giovane Holden. E incrociamo le dita.
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