La bozza di manovra del governo colpisce pensionati italiani all’estero e lavoratori italiani nel mondo. L’ha spiegato molto bene in un suo intervento il vicepresidente del MAIE, Vincenzo Odoguardi.
Ora i parlamentari del Movimento Associativo Italiani all’Estero agiscono in Parlamento: “Di comune accordo con il mio collega deputato del Maie, Franco Tirelli, presenteremo alla Camera, e se non approvato eventualmente al Senato, un emendamento soppressivo dell’articolo 27 del ddl bilancio sulla perequazione delle pensioni dei residenti all’estero”, annuncia in una nota il senatore Mario Borghese.
“Se approvata nel testo presentato dal governo, la norma determinerebbe una grave discriminazione tra pensionati italiani residenti all’estero e quelli residenti in patria. Mi rifiuto di credere che una simile previsione di legge, peraltro di importo davvero irrisorio, possa essere stata pensata e scritta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, uomo politico a tutto tondo e persona di indubbie capacità.
Propendo che la norma sia stata partorita dal burocrate di turno che non si è preoccupato degli effetti discriminatori che essa produce.
In pratica, la perequazione annuale dei trattamenti pensionistici per gli italiani all’estero si applicherebbe solo per la quota pari alle pensioni minime Inps e non per l’intero importo percepito. Insomma, i pensionati italiani all’estero sarebbero considerati figli di un Dio minore: inaccettabile. Sono certo che il ministro accoglierà ben volentieri il nostro emendamento soppressivo”, conclude Borghese, eletto nella ripartizione estera America Meridionale.