Dopo la partita vinta facilmente col Venezia, il Milan è tornato alla bruttura attuale. Ha preso una batosta in casa contro il Liverpool e rischia di prenderne un’altra nel derby. La squadra allenata da Paulo Fonseca non decolla. Col Liverpool è stata spenta e incapace di reagire.
Ora, si dà tutta la responsabilità al tecnico portoghese, il quale di certo non è immune da colpe, ma forse lui non è il problema principale. Infatti, Fonseca è stato messo sulla panchina dalla società. Quest’ultima aveva la possibilità di ingaggiare un tecnico come Antonio Conte ma ha scelto Fonseca perché l’allenatore salentino avrebbe chiesto i giocatori che avrebbe voluto, costringendo la società a spendere, cosa che i dirigenti rossoneri non volevano fare.
La società rossonera è in mano a gente che sa solo mantenere i bilanci ma trascura ciò che conta: il campo. Fare dei buoni risultati sul campo migliora anche i bilanci. Una squadra che vince ha più introiti. I dirigenti rossoneri, come Paolo Scaroni, Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e Zlatan Ibrahimovic si rendono conto di ciò? Il patron rossonero Gerry Cardinale?
Fonseca ha commesso degli errori. Ha messo in campo una squadra troppo sbilanciata in avanti. Però il tecnico lusitano non ha neppure dei giocatori all’altezza.
Alcuni acquisti sono sopravvalutati. La campagna acquisti non è stata fatta col tecnico. Se ci fosse stato Conte, quest’ultimo avrebbe avuto voce in capitolo e ciò non sarebbe piaciuto ai dirigenti rossoneri. Dunque, i primi colpevoli di questo inizio pessimo del Milan sono i dirigenti. Poi Fonseca. Per finire, ci sono i giocatori.