“Sanremo per me è un appuntamento con la vita: è il terzo anno di seguito che torno, due anni fa ero soggiogata dal palco, l’anno scorso ero a mio agio. Quest’anno chi lo sa”. Così Giorgia, in un’anticipazione dell’intervista rilasciata a Grazia.
Sul palco dell’Ariston la cantautrice romana festeggerà i 30 anni di carriera. “Me ne sento 150 – racconta – Ero salita sul palco come ho sempre fatto tutto, pure la spesa: come una questione di vita o di morte. Allo stesso tempo mi spingeva un’incoscienza assoluta, perché ero timidissima nelle interviste e però mi bastava cantare per sentirmi salva, nel mio posto sicuro”.
Quando ha iniziato, spiega, “avevamo muri alti da scavalcare, prima c’erano state donne pazzesche – Loredana Bertè, Mina, Patty Pravo – ma noi senza saperlo eravamo dentro a una rivoluzione”.
Rispetto a 30 anni fa, afferma, “la mia natura profonda è rimasta intatta, nonostante i dolori, le amarezze, le gioie”.
Tra i fotogrammi della sua vita decisivi per la sua crescita dice di non poter citare la morte di “Alex (Baroni, il cantante suo compagno, scomparso nel 2002, ndr) perché è stato un dolore che ha attivato in una maniera profonda e definitiva la mia identità. Dunque ti parlo di una scenata di Pippo Baudo che ha sbattuto le sue manone su un divano della Rai, facendo alzare della polvere per cui non ci siamo visti per cinque minuti, perché il mio manager il giorno prima mi aveva portata in Mediaset per un’esibizione. Lì ho capito che nel nostro mondo esistono delle regole importanti di fedeltà e di rispetto. Come quando, dopo ‘E poi’, sempre Pippo mi disse che per andare avanti mi serviva qualcosa di diverso – che sarebbe stato ‘Come saprei’. E poi tutte le litigate che ho fatto con i miei diversi manager sono state decisive: anche se ho perso sempre troppo tempo per elaborare le incomprensioni”.
Il suo rimpianto è “non avere accettato di sperimentarmi andando all’estero, come mi era stato proposto dopo Come saprei”, la paura è quella “di non essere presente con tutta me stessa quando devo, in particolare con mio figlio”, mentre il desiderio è “cantare con il gusto che avevo 30 anni fa. Non smettere mai di considerare la musica il mio posto sicuro”.