“Ho seguito con grande attenzione la visita del presidente del Consiglio, Enrico Letta, in Messico, e ho letto degli accordi che il premier ha firmato a nome dell’Italia con il Paese che rappresenta un anello di congiunzione fra Centro America e Stati Uniti. Un viaggio, quello del nostro capo del governo, teso a migliorare e a rinforzare il rapporto fra le due nazioni. Il Messico, ha spiegato Letta, sarà uno dei Paesi che nei prossimi anni cresceranno maggiormente e rappresenteranno nel mondo nuove opportunità di investimento. Leggendo queste dichiarazioni, ho subito pensato che l’Argentina, forse anche più del Messico, già oggi rappresenta in molti casi una terra nella quale investire è fortemente consigliato”. Così Eugenio Sangregorio, presidente USEI – Unione Sudamericana Emigrati Italiani.
“Chi segue da tempo i miei interventi, certamente ricorderà quante volte ho avuto l’occasione di sottolineare come l’Argentina sia ricca di materie prime, di terra, di risorse naturali e umane. E come abbia bisogno di investimenti, strutture, industria, del know how italiano. Sì, perché le materie prima ci sono, ma vanno lavorate. In questo l’Italia potrebbe fare molto. Se Letta è andato in Messico ed è rimasto positivamente colpito da quella terra, lo invitiamo, come USEI, a venire in Argentina. Si renderà conto che il futuro qui è già arrivato e che costruire un ponte commerciale, economico, fra Argentina e Italia, darebbe grandi soddisfazioni a entrambi i Paesi”.
“Non sappiamo quanto ancora durerà l’attuale esecutivo – prosegue Sangregorio -, viste le fibrillazioni politiche dell’ultimo periodo; non sappiamo se Letta riuscirà a restare a galla, nel mare sempre più agitato della politica italiana; tuttavia, ci auguriamo con forza che il premier possa trovare il tempo di venire a Buenos Aires e visitare la collettività, le imprese e i referenti istituzionali. Siamo convinti che si renderebbe conto di quanto possa fare l’Argentina per la nostra nazione, soprattutto in questo momento di crisi per l’Italia, crisi – conclude il presidente USEI – che potrà essere lasciata alle spalle solo con la capacità di guardare avanti, a nuove opportunità, anche oltre i confini tricolori”.
































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