Angelino Alfano conferma: Silvio Berlusconi si candiderà, a prescindere dalla legge elettorale. Il presidente Berlusconi "sono convinto che accettera’ le nostre insistenze e si candidera’. E questo a prescindere dal tipo di legge elettorale". "Le leggi elettorali servono a contare i voti, ma i voti devono esserci e noi siamo convinti di averli ancora".
Sulla manifestazione di un gruppo di parlamentari del Pdl che sono scesi in piazza a San Giovanni a Roma, per chiedere “primarie, preferenze e partecipazione”, Alfano si dice convinto che "le primarie, con una candidatura come quella di Berlusconi siano del tutto superflue. Ma il fatto che 31 parlamentari e tre direttori di giornali di area (Il Foglio con Giuliano Ferrara, Il Tempo con Mario Sechi e il Secolo d’Italia con Marcello De Angelis ndr), abbiano considerato positivo questo approccio mi fa dire che, ribadisco in questa circostanza non servono, puo’ rappresentare un buon seme per il futuro cosi’ come sono molto interessanti alcuni contenuti del documento di questi parlamentari, soprattutto quelli che fanno riferimento a una petizione europea per avvicinare questa Europa tecnocratica a quella dei popoli".
Durante un’intervista all’Adnkronos, il segretario del PdL assicura che il suo partito cercherà fino all’ultimo momento utile di evitare lo scontro frontale in aula sulla legge elettorale. "Il presidente Napolitano ha tracciato il solco che poi e’ stato rafforzato dal presidente del Senato: sulla legge elettorale a questo punto si pronunci l’aula. Al contempo voglio ribadire con forza che noi, anche durante l’iter in commissione e il passaggio parlamentare, proveremo a trovare un accordo per evitare che si vada sulla legge elettorale a uno scontro frontale in aula".
Un premio di maggioranza, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito. E’ questa la proposta di Alfano: ”Le posizioni non sono lontanissime poiche’ stiamo ragionando di un premio del 10 o 15%”. Tuttavia, aggiunge, “si potrebbe riflettere su un’ipotesi di premio di maggioranza in percentuale ben piu’ alta rispetto a quelle su cui stiamo ragionando, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito. Questo – sottolinea – risponderebbe anche alle obiezioni della Corte Costituzionale sul porcellum. Per esempio, si potrebbe pensare al 33% di premio rispetto al consenso conquistato”. In ogni caso, assicura il segretario del Pdl, “sull’entità del premio penso che un accordo si possa trovare anche in tempi ragionevolmente brevi”.
Con il premio di maggioranza attribuito al primo partito, prosegue Alfano, chi arriva primo "potrà poi costruire in Parlamento, se ne avrà bisogno, le alleanze". Ma non si tornerebbe ai riti della Prima Repubblica, assicura, perche’ "innanzitutto, con ogni probabilita’, la coalizione nata dopo le elezioni sara’ molto simile a quella che sarebbe nata prima delle elezioni. Ma soprattutto la coalizione nascerà in base a programmi chiari, non forzati dalla coalizione preventiva e orientati dalla posizione del partito vincitore".
Il Popolo della Libertà resta legato al proprio simbolo ma si dice anche pronto a un possibile eventuale cambiamento. "Siamo tutti affezionati al PdL e al contempo aperti a un possibile cambiamento. Di quest’apertura abbiamo avuto traccia concreta anche nel corso della riunione di ieri mattina". E per quanto riguarda possibili nuovi ingressi nel partito: “C’e’ qualcuno del governo Monti che mi piacerebbe avere nel Pdl, ma non lo dico per non creargli danni in Parlamento, per non alimentare l’opposizione del Pd".
Discussione su questo articolo