Un "corpo edificato nello Spirito", il "corpo di Cristo". Così, secondo Papa Francesco, va intesa l’essenza della Chiesa. Il Pontefice ne ha parlato nella udienza generale che si è svolta questa mattina in Piazza San Pietro davanti a gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi dedicato alla Chiesa, ha appunto incentrato la sua meditazione sulla Chiesa, come corpo di Cristo.
"Quando si vuole evidenziare come gli elementi che compongono una realtà siano strettamente uniti l’uno all’altro e formino insieme una cosa sola – ha spiegato Bergoglio – si usa spesso l’immagine del corpo. A partire dall’apostolo Paolo, questa espressione è stata applicata alla Chiesa ed è stata riconosciuta come il suo tratto distintivo più profondo e più bello. Oggi, allora, vogliamo chiederci: in che senso la Chiesa forma un corpo?".
Per spiegare il concetto, il Papa ha fatto ricorso a un’immagine del Libro di Ezechiele, in cui "Dio mostra al profeta una distesa di ossa, distaccate l’una dall’altra e inaridite. Uno scenario desolante… Immaginatevi tutta una pianura piena di ossa. Dio gli chiede, allora, di invocare su di loro lo Spirito. A quel punto, le ossa si muovono, cominciano ad avvicinarsi e ad unirsi, su di loro crescono prima i nervi e poi la carne e si forma così un corpo, completo e pieno di vita. Ecco, questa è la Chiesa", ovvero "un capolavoro, il capolavoro dello Spirito, il quale infonde in ciascuno la vita nuova del Risorto e ci pone l’uno accanto all’altro, l’uno a servizio e a sostegno dell’altro, facendo così di tutti noi un corpo solo, edificato nella comunione e nell’amore".
La Chiesa, però, "non è solamente un corpo edificato nello Spirito: la Chiesa è il corpo di Cristo. E non si tratta semplicemente di un modo di dire: ma lo siamo davvero. È il grande dono che riceviamo il giorno del nostro battesimo. Nel sacramento del Battesimo, infatti, Cristo ci fa suoi, accogliendoci nel cuore del mistero della croce, il mistero supremo del suo amore per noi, per farci poi risorgere con lui, come nuove creature. Ecco: così nasce la Chiesa, e così la Chiesa si riconosce corpo di Cristo".
Questa consapevolezza, tuttavia, deve farsi sentire di fronte alla "esperienza delle divisioni, delle invidie, delle incomprensioni e dell’emarginazione. Tutte queste cose non vanno bene, perché, invece che edificare e far crescere la Chiesa come corpo di Cristo, la frantumano in tante parti, la smembrano. E questo succede anche ai nostri giorni. Pensiamo nelle comunità cristiane, in alcune parrocchie, pensiamo nei nostri quartieri quante divisioni, quante invidie, come si sparla, quanta incomprensione ed emarginazione. E questo cosa comporta? Ci smembra fra di noi. E’ l’inizio della guerra. La guerra non incomincia nel campo di battaglia: la guerra, le guerre incominciano nel cuore, con incomprensioni, divisioni, invidie, con questa lotta con gli altri". Francesco ha quindi invitato ad "apprezzare le qualità, farsi vicini e partecipare alla sofferenza degli ultimi e dei più bisognosi; esprimere la propria gratitudine a tutti. Il cuore che sa dire grazie è un cuore buono, è un cuore nobile, è un cuore che è contento".
Il Papa, inoltre, ha ricevuto in udienza privata la squadra e lo staff del Bayern Monaco, che ha donato un milione di euro per attività caritatevoli e ha ricevuto i complimenti del pontefice per il 7-1 di ieri sulla Roma. ”Ieri avete giocato una partita meravigliosa”, le parole del Papa secondo quanto riporta il profilo twitter del club bavarese.
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