Con alle spalle gia’ quasi quindici anni di carriera e dieci milioni di dischi venduti in tutto il mondo, Jamie Cullum approda al suo sesto album (in arrivo il 21 maggio) confermando il suo talento canoro, ma anche con una forte dichiarazione di indipendenza artistica. Un disco fatto di slancio, ‘Momentum’ (come rivela anche il titolo), creato in un periodo che ha visto Cullum occupato piu’ nel ruolo di padre che in quello di musicista: ‘da quando ho due figlie lavorare alla mia musica significa dover cogliere l’attimo – racconta Cullum -, ho usato qualsiasi tipo di strumento, dall’iPhone all’ukulele, per catturare l’ispirazione’. Un metodo sbrigativo che ha pero’ consentito alla personalita’ del cantante di emergere come mai finora: ‘Ho smesso di pensare troppo ai particolari – spiega Cullum -, cosi’ ho trovato il processo creativo molto piu’ naturale’.
Il sound di ‘Momentum’, piu’ virato verso il soul sporco che all’elegante jazz degli esordi, e’ il risultato di alcune precise scelte di Cullum, come l’abbandono dell’organo Hammond in favore del Farfisa (‘povero, sporco, sudato’, lo definisce l’artista), ma e’ anche frutto di un percorso creativo autonomo che ha avuto un’importante svolta nel brano ‘Gran Torino’ (colonna sonora dell’omonimo film di Clint Eastwood del 2009, che ha ottenuto diversi premi e nomination come miglior colonna sonora). Dedicandosi sempre di piu’ alla scrittura dei pezzi (10 sulle 12 tracce complessive), Cullum ha lasciato anche emergere i diversi influssi che l’hanno ispirato, dal jazz-pop ritmato del primo brano ‘The Same Things’ al funky soul di ‘Anyway’.
Significativo in questo senso ‘Love For Sale’, brano che contamina Cole Porter con l’hip-hop grazie alla partecipazione del rapper inglese Roots Manuva: ‘Ho cominciato ad ascoltare jazz partendo da gruppi rap come A Tribe Called Quest che usavano i classici nelle loro basi’, spiega Cullum. Ma e’ ‘Sad, Sad World’ la traccia preferita del cantante: ‘La mia migliore performance cantautorale finora – dice Cullum -, molto melodica ma con una struttura bizzarra’. Un apice creativo del disco, insieme al pop-soul diretto di ‘Edge of Something’, ma anche il simbolo di un lavoro senza filtri e domestico: ‘una parte del cantato l’ho registrata in pigiama!’.
Ma ‘Momentum’ non e’ solo immediatezza e liberta’ creativa: la paternita’ ha portato ancora di piu’ in rilievo il tema della fine della giovinezza, come traspare dal testo della trascinante ‘Everything You Didn’t Do’, che sara’ il primo singolo estratto dal disco. Uno squarcio biografico che si apre anche nell’unica cover del disco, ‘Pure Imagination’: il brano infatti era originariamente contenuto nella colonna sonora di ‘Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato’, tratto dal celebre romanzo di Roald Dahl, nonno di Sophie, moglie del cantante: ‘E’ un brano che canto da 8 anni – dice Cullum – ma lo considero un omaggio inconscio’. Fra i progetti futuri un duetto con Beyonce’ e il ritorno dal vivo in Italia, da dove manca da molti anni.
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