A Roma la prima volta dell’arte contemporanea al Foro romano e al Palatino con opere appositamente realizzate da maestri come Kounellis, Pistoletto, Paolini, Paladino, a Firenze le suggestioni del sogno nella Rinascenza con capolavori di Raffaello, Correggio, Lorenzo Lotto, Bosch, Ghirlandaio sono le mostre di maggior richiamo di questo week end di maggio che guarda all’antico. Sempre nella capitale, si inaugura infatti una rassegna che affianca i reperti recuperati negli ultimi decenni dalle Forze dell’Ordine a quelli che nei musei richiamano da sempre migliaia di visitatori.
ROMA – Per la prima volta, l’arte contemporanea arriva al Foro romano. Da domani al 29 settembre, in quegli spazi monumentali sara’ allestita la mostra ‘Post-classici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana’, dedicata ai rapporti tra l’attuale produzione artistica e l’antichita’.
Presenti le opere di 17 artisti che traggono ispirazione dal dialogo con i luoghi della classicita’, intesa come fonte di valori assoluti (bellezza, armonia, perfezione, misura, sapienza), che vengono cosi’ reinterpretati in chiave moderna. Il curatore Vincenzo Trione ha infatti invitato a partecipare artisti di diverse generazioni. Dai maestri dell’arte povera come Kounellis, Pistoletto, Paolini ai protagonisti della transavanguardia tra cui Paladino, da figure isolate (Parmiggiani, Longobardi, Albanese, Beecroft) a grandi fotografi come Jodice e Biasiucci sono stati scelti artisti che intrattengono con la classicita’ un dialogo fondato su reinvenzioni spesso audaci, capace di riscrivere l’immaginario archeologico, spesso evocando l’effetto delle rovine e dei reperti.
FIRENZE – Dipinti di Raffaello, Lorenzo Lotto, Ghirlandaio, Correggio, Carracci e molti altri importanti maestri raccontano fino al 15 settembre a Palazzo Pitti ‘Il sogno nel Rinascimento’, tema che ebbe grande rilievo nella mitologia antica e nella cultura cinquecentesca, come dimostra il suo diffondersi nelle arti figurative ed in particolar modo in opere di soggetto religioso o spirituale. Profetico o premonitore, illustrato da episodi celebri dell’Antico Testamento (i sogni del Faraone spiegati da Giuseppe ebreo, il sogno di Giacobbe, etc.) o dall’agiografia visionaria (sogni di Constantino, di san Francesco, di santa Orsola), il sogno si e’ offerto anzitutto come manifestazione e rivelazione di un altro mondo trasfigurando il vissuto quotidiano. Varie le sezioni in cui si articola la mostra, cominciando dalle tante derivazioni plastiche e pittoriche tratte dalla Notte che Michelangelo scolpi’ nella Sagrestia Nuova, per il monumento funebre in memoria a Giuliano de’ Medici. Si prosegue con le opere legate al sonno, da quelle letterarie come la celebre Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna al Sogno del cavaliere di Raffaello della National Gallery di Londra o il dipinto con Venere e Amore addormentati del Correggio (dal Louvre). Ecco quindi, veri e propri incubi, le Tentazioni di Sant’Antonio di Jan Mandijn o i Santi Eremiti di Hieronymus Bosch del Palazzo Ducale a Venezia e la fortuna iconografica di un disegno di Michelangelo ‘Il Sogno o la Vanita’ dei desideri umani’.
ROMA – C’e’ anche il bel dipinto di Francesco Cozza, casualmente tornato alla luce in una chiesa romana, tra le opere esposte per la grande rassegna ‘Capolavori dell’archeologia: Recuperi, ritrovamenti, confronti’, a Castel Sant’Angelo fino al 5 novembre. Per la prima volta sono allestiti preziosissimi reperti recuperati dalle Forze dell’Ordine negli ultimi decenni, affiancati a quelli provenienti dai maggiori musei italiani nel tentativo di contestualizzare quelle opere strappate alla loro storia da tombaroli e trafficanti d’arte. Tra le opere esposte, il magnifico Apollino Milani del Museo Archeologico di Firenze, eccezionalmente ricongiunto alla sua testa, ora mai private, il celeberrimo vaso di Eufronio, restituito dal Metropolitan Museum, il sarcofago della fanciulla di Grottarossa (II sec. d.C.), rinvenuto inviolato, le meravigliose decorazioni parietali dell’area pompeiana.
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