Dibattito aperto sull’ineleggibilita’ di Silvio Berlusconi. Oggi si insedia la giunta per le elezioni e l’immunita’ ed e’ subito scontro sul presidente. Sul tema dell’ineleggibilita’ del Cav LA STAMPA intervista il capogruppo dei senatori del Movimento Cinque Stelle, Vito Crimi. "Fuori Berlusconi dal Parlamento? ‘Non lo diciamo noi. Lo dice la legge’. Voi lo rivendicate. ‘Con forza. Diciamo che sara’ la prima cosa che sottolineeremo oggi nella Giunta per le Elezioni. Ci sediamo e solleviamo il problema: Berlusconi non puo’ stare in Senato’. Chi altri non ci puo’ stare? ‘Sempre a norma di legge, non ci possono stare i suoi avvocati’. Ghedini? ‘Ghedini certamente. E anche Longo’. Pensa che il Pd si schierera’ al vostro fianco? ‘Lo immagino. Anche se ho dei dubbi sulle loro reali motivazioni’. Scusi? ‘Lo fanno perche’ ci credono o semplicemente perche’ sono convinti che neppure la Cassazione stavolta salvera’ Berlusconi?’. L’ineleggibilita’ di Berlusconi portera’ alla caduta del governo? ‘Possibile’. A quel punto aprireste al Pd? ‘Noi non facciamo alleanze con nessuno. E’ noto. Ma soprattutto toccherebbe al Presidente della Repubblica indicare una nuova via. Noi daremmo la nostra disponibilita’ a governare’. Gia’ sentita. Ha visto la proposta di legge Finocchiaro-Zanda? ‘L’ho vista’. Prevede la piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, secondo cui i partiti devono avere ‘personalita’ giuridica’. Piu’ una serie di contenuti, ad esempio sullo statuto, che di fatto vi impedirebbero di partecipare alle elezioni. ‘Ha gia’ risposto Grillo. E io condivido: il Movimento 5 Stelle non e’ un partito e non intende diventarlo. Se la legge di Finocchiaro e Zanda sara’ approvata, non ci presenteremo alle prossime elezioni. A quel punto i partiti si prenderanno la responsabilita’ di lasciare milioni di cittadini senza rappresentanza, con le conseguenze sociali che comportera’. Anche Renzi vi attacca: l’M5S chiede ai nostri militanti di bruciare le tessere ma sa occuparsi solo di diaria. ‘Gli consiglio di vedere meno tv e di leggere meno giornali. Stiamo facendo un lavoro enorme alla Camera e al Senato. Consulti il nostro blog. Capira’ molte cose’”.
Su REPUBBLICA intervista all’ex magistrato e senatore Pd, Felice Casson, che invita a distinguere le questioni giuridiche da quelle politiche. "Pd al bivio su presidente della giunta e ineleggibilita’ del Cavaliere. I due fatti sono evidentemente legati. Che succedera’? ‘Nella destra c’e’ un palese tentativo di tenere assieme le due questioni con l’obiettivo di bloccare, o comunque rigettare, la richiesta di ineleggibilita’ che verra’ presentata dal M5s. In quest’ottica la presidenza affidata a un leghista garantirebbe la gestione dei lavori della giunta’. E invece, per il Pd o una sua parte, la Lega non ha diritto? ‘Costituzionalmente e’ opposizione politica chi vota contro il governo. La Lega, invece, sulla fiducia in Senato si e’ astenuta e gli unici che hanno votato contro sono stati M5s e Sel. Quindi la presidenza della giunta, che per prassi costante del Parlamento va attribuita alle opposizioni, deve andare a un senatore di Sel o di M5s’. Ma il Pd ha fatto delle promesse? ‘A quest’ora della sera non mi risulta. Non e’ stata fatta alcuna riunione con i membri Pd della giunta, ne’ e’ arrivata comunicazione di alcun genere in proposito’. Lei al momento del voto che fara’? ‘Seguiro’ la regola e votero’ per un senatore dell’opposizione. Certamente non della Lega’. Anche se questo puo’ mettere in crisi l’alleanza Pd-Pdl? ‘Non credo. E spero che il Pd non voglia violare le regole. Comunque cosa c’entra con noi la Lega? Ci dovrebbero spiegare se c’e’ un patto, di che genere, e con chi’. Lei sa bene di che stiamo parlando. Di Berlusconi e del suo allontanamento dal Senato per conflitto di interessi. Quando la questione sara’ all’ordine del giorno lei che fara’? ‘Conosco bene giuridicamente la questione e poiche’ la giunta e’ un organismo paragiurisdizionale ritengo opportuno non anticipare ne’ il mio giudizio, ne’ il mio voto’. Che fa Casson, il pesce in barile? ‘Basta aspettare alcuni giorni e si sapra’ come votero’ e come andra’ a finire l’intera partita’. Non ci tenga col fiato sospeso. In termini giuridici e’ possibile dichiarare Berlusconi ineleggibile? ‘L’unica cosa che posso anticipare e’ che il caso andra’ studiato e valutato ex novo. I precedenti delle passate legislature li conosciamo tutti. Pero’ non sono vincolanti nel nostro sistema giuridico-costituzionale’. Lei nicchia e fa il misterioso. La legge del ’57 consente di allontanarlo o no? Da giurista e da politico del Pd che ne pensa? ‘La legge e’ chiarissima. E ‘in claris non fit interpretatio’. Ma un minimo dovere di riservatezza, rispetto a una decisione cosi’ delicata per l’intera giunta, impone a me per primo il riserbo’. Questo scoglio dividera’ ulteriormente il Pd? ‘Sono convinto che le questioni giuridiche e giudiziarie devono rimanere ben distinte dalla politica’".
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