Nel terzo e ultimo giorno della Conferenza, il capo del governo Paolo Gentiloni ha spiegato che è importante dire no ai muri e sì al multiculturalismo.
“Oggi dobbiamo tutelare l’interesse nazionale italiano con la qualità, l’eccellenza, avendo un approccio multilaterale, inclusivo”. Tutto il contrario insomma di quella “deriva protezionista che vediamo qua e là nel mondo e di quel nazionalismo che diventa ostile nei confronti dei tuoi vicini e che genera momenti di tensione”.
Gentiloni prima di intervenire all’appuntamento in corso al ministero degli Esteri, a palazzo Chigi aveva ricevuto il premier libico Fayez al Serraj, il quale ha ufficialmente chiesto all’Italia un aiuto navale in acque libiche per combattere i trafficanti di esseri umani.
“La richiesta è attualmente all’esame del nostro ministero della Difesa. Le scelte saranno valutate dalle autorità libiche e con il Parlamento italiano. Ma se valuteremo la possibilità di rispondere positivamente, come credo necessario, ciò potrà rappresentare un punto di novità molto rilevante per i contrasto al traffico di esseri umani”, ha spiegato in conclusione il presidente del Consiglio.
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