L’Aula di Palazzo Madama ha detto sì alla dimissioni presentate da Ignazio Marino, senatore Pd, candidato sindaco a Roma per il centrosinistra. "Dal momento che da oggi e per le prossime quattro settimane saro’ impegnato completamente per la campagna elettorale per la corsa a sindaco di Roma Capitale e non potendo piu’ assicurare l’assiduita’ d’impegno che ho sempre voluto garantire, ritengo giusto e corretto rassegnare le dimissioni dalla mia carica parlamentare": questo è ciò che ha scritto Marino nella lettera di dimissioni inviata al presidente del Senato, Pietro Grasso, e letta in Aula prima che si votasse sulla questione.
Dopo il dibattito, il Senato ha approvato la richiesta di dimissioni formulata dal senatore del Pd Ignazio Marino. La richiesta è stata accolta da 179 senatori, con 67 voti contrari e 10 astenuti. Pdl e Scelta Civica hanno votato "secondo coscienza", mentre il Partito Democratico ha votato sì alla richiesta di dimissioni del senatore.
"I senatori del Pd – ha spiegato Luigi Zanda, capogruppo Pd in Senato -, su richiesta personale del senatore Marino senza tener conto della prassi che vuole le dimissioni respinte nel primo voto, voteranno a favore dell’accoglimento della richiesta di dimissioni” avanzata dal candidato sindaco del comune di Roma per il centrosinistra. Zanda ha voluto ricordare che fino ad oggi non era “mai successo che il Senato abbia votato dimissioni di candidati sindaco prima che gli stessi conoscessero il risultato del voto. Ricordo che lo stesso onorevole Alemanno presento’ la richiesta di dimissioni non prima ma dopo essere stato eletto sindaco e furono votate dall’aula della Camera mesi dopo. Ignazio Marino si e’ comportato diversamente e il suo gesto, unico, va sottolineato”. Per Zanda “la scelta di Marino fa onore a tutti noi. Noi senatori del Pd lo ringraziano per il suo gesto di cui capiamo bene l’importanza”.
Pier Ferdinando Casini ha ammesso che avrebbe votato no: “Non vedo le ragioni per sovvertire la prassi" secondo cui le dimissioni di un parlamentare in prima istanza si respingono; dunque "il giorno in cui le ripresenterà voterò sì".
Sel e Movimento 5 Stelle hanno votato sì. "Mi sento di ringraziare anche personalmente Ignazio Marino e rivolgergli gli auguri per le elezioni di questo fine settimana", ha detto il senatore di Sel Massimo Cervellini.
Il M5S hanno votato a favore "perche’ e’ la volonta’ espressa dal senatore Marino e perche’ noi pensiamo che le istituzioni si rispettino con la verita’ e non con la prassi", ha spiegato Giovanna Mangili, senatrice del Movimento 5 Stelle (Mangili e’ la senatrice grillina le cui dimissioni sono state respinte dal Senato).
Enrico Buemi, l’ultimo degli esclusi in Piemonte, è il senatore che subentrerà a Ignazio Marino, che proprio in quella regione è stato candidato e poi eletto.
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