Matteo Salvini, leader della Lega, in una intervista a La Verità commenta il nuovo dcpm: “Le nuove restrizioni sono una follia, un lockdown mascherato, e dimostrano che il governo ha perso mesi di tempo parlando di banchi con le rotelle anziché di trasporto pubblico e rafforzamento della sanità, ad esempio su tracciamento dei contagi, trattamenti domiciliari e unità speciali di continuità assistenziale per prevenire il collasso degli ospedali: rischiamo di morire di fame anziché di Covid. il lockdown era ammissibile a febbraio: oggi no”.
“Da cittadino rispetto le norme. Da responsabile della Lega mi sto muovendo con l’intera opposizione in Parlamento: faremo tutto il possibile per evitare che la cura non sia peggiore del male. Sì a interventi mirati e temporanei”, “scegliendo gli obiettivi giusti. Se pensano di risolvere il problema chiudendo le palestre o vietando l’aperitivo, non ci siamo davvero”, “se davvero serve, si possono lasciare a casa i ragazzi di 16-18 anni, per un tempo più limitato possibile. Quantomeno non si rovina la vita alle famiglie”.
“Conte e la Azzolina non tengono conto che dietro un bimbo ci sono anche un papà e una mamma che devono lavorare. Ecco, anche su questo sono preoccupato. Da genitore sono in ansia per i contraccolpi culturali ed educativi. Stiamo abituando le giovani generazioni alla distanza, alla paura, al sospetto sociale. Servirà parecchio tempo per riparare il danno”. Sostiene quindi che lo stato d’emergenza “non è servito a niente. Non vorrei che oggi qualcuno tirasse a campare per aspettare le elezioni del presidente della Repubblica nel 2022. Che facciamo, andiamo avanti 15 mesi con un governo Caporetto?”.
Dopo i fatti di Napoli Salvini teme il contagio della rabbia sociale: “Anche le persone più tranquille e pacate che conosco si stanno innervosendo”.
Concordando con le posizioni del virologo Giorgio Palù il leader della Lega sottolinea: “Il positivo non è necessariamente malato. Se presa tempestivamente a casa, la malattia non si ospedalizza, così si evita il panico e l’intasamento degli ospedali. Le voci fuori dalla versione ufficiale cominciano a essere numerose. Continuo a leggere interventi di primari e scienziati che dicono: chiudere non è la soluzione. Parlano di cure domiciliari tempestive, idrossiclorina, tamponi a domicilio”.
“Non sono un complottista, ritengo che la terra sia rotonda e che l’uomo sia andato sulla Luna. Temo però che queste tecniche, come la cura al plasma di Giuseppe De Donno, abbiano un difetto: costano troppo poco. Sicuramente c’è qualcuno che aspetta di speculare e fare business sul Covid. Per questo proporrò di istituire un comitato tecnico-scientifico alternativo. Lo proporremo in Parlamento: io scienziati, ovviamente autorevoli, che possano fornire un’altra voce rispetto a quella ufficiale. Il governo ha seimila task force e consulenti, di cui peraltro non sappiamo assolutamente nulla. II Parlamento rappresenta il popolo italiano? Si doti di un proprio comitato tecnico-scientifico. Sarebbe bello se il Parlamento, in questi mesi usato come un soprammobile del governo, avesse il moto d’orgoglio di unirsi su questa proposta. La priorità è discutere di emergenza sanitaria ed economica, non di ddl Zan e legge europea”.