Basta scontri polemici, basta ‘scaramucce’ tra partiti: la campagna elettorale e’ finita ed e’ ora di affrontare con decisione le tante emergenze che affliggono il Paese. I vescovi italiani – dopo i forti richiami di ieri del cardinale Angelo Bagnasco – danno l’altola’ alla politica, che apparentemente continua a mostrarsi sorda all’allarme che sale da una societa’ e da un’economia sempre piu’ in crisi.
‘Sarebbe preoccupante, di fronte a situazioni cosi’ urgenti per il Paese, vedere il prolungarsi di scaramucce o scontri polemici che richiamano il continuare di una mai finita campagna elettorale o l’anticipo della successiva, mentre i problemi crescono e nessuno sembra farvi fronte’, ha avvertito oggi il segretario geenrale della Cei, mons. Mariano Crociata. ‘Gia’ nella sua prolusione – ha detto Crociata nella conferenza stampa sui lavori dell’assemblea Cei – il cardinale presidente ha detto come ci sia bisogno dell’impegno di tutti, a cominciare dalle istituzioni, dal governo, e da tutti quelli che concorrono a sostenerlo, perche’ si possa rispondere alle esigenze di questo momento della vita del Paese, con interventi legislativi necessari a far fronte alla crisi e ai drammatici disagi sociali’. ‘Sulle formule, sulle modalita’, le forze politiche e le istituzioni sanno e hanno gli strumenti per definirle’, ha proseguito il numero due della Cei. Ma i vescovi non ci stanno a che, dinanzi ai drammi del Paese, continuino gli scontri e le inutili contrapposizioni, come in una mai finita campagna elettorale o un’anticipazione della prossima, mentre nessuno sembra affrontare ‘i problemi che crescono’.
Durante i lavori dell’assemblea in corso in Vaticano – nella quale giovedi’ i vescovi incontreranno papa Francesco bnella cerimonia della ‘professio fidei’ – i presuli italiani hanno espresso grande inquietudine per la situazione sociale del Paese e le condizioni in cui oggi vivono le famiglie, i giovani, gli anziani, specie nelle fasce piu’ povere. ‘In questi mesi si e’ raggiunto un grado particolare’, ha sottolineato Crociata, che ja riferito ai giornalisti di una considerazione ripetuta in assemblea da vari vescovi: in Italia ‘si sta producendo una sorta di capovolgimento, per cui la Stato sociale, il welfare, e’ assicurato dalla Chiesa, non dallo Stato’. Ormai, ha spiegato, ‘le strutture pubbliche rimandano alle Caritas per le urgenze che non sono piu’ in grado di assicurare’. ‘Occorre una riflessione da parte di tutti e in particolare delle pubbliche istituzioni – ha quindi aggiunto -. Si ristabilisca un equilibrio tra quello che e’ dello Stato e quello che e’ delle realta’ di volontariato, che comunque assicurano che continueranno a portare avanti il loro impegno’.
Tra le preoccupazioni espresse da Crociata a nome di tutti i vescovi, anche quella per la scuola italiana, non solo la cattolica ma ‘tutta la scuola’, per la quale la Cei promuovera’, tra le altre cose, una giornata di ‘mobilitazione di popolo’ nella prossima primavera.
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