Silvio Berlusconi è intervenuto questa mattina a “La telefonata” di Maurizio Belpietro, su Canale5. Il presidente del Consiglio ha parlato della sua decisione di annunciare le proprie dimissioni, dimissioni che avverranno solo dopo l’approvazione della legge di stabilità, contenente le misure anti-crisi che ci chiede l’Europa: “Un gesto di responsabilità – per il premier – nei confronti del Paese, per evitare che la diserzione di pochi irresponsabili possa danneggiare l’Italia in momento di crisi".
A proposito del voto di ieri, sul rendiconto dello Stato, il Cavaliere osserva: "Sono un ottimista per natura e speravo che al dunque il senso di responsabilita’, di lealta’ verso gli elettori sarebbero prevalsi. Invece, dopo Fini e i suoi 26 parlamentari che sono passati all’opposizione, altri sette parlamentari hanno fatto la stessa cosa, tradendo il mandato elettorale e in un momento come questo tradendo anche l’Italia". “Gli elettori – sottolinea Berlusconi – non dimenticheranno mai chi li ha traditi". In Parlamento abbiamo assistito ad un “vergognoso mercato”, dove "chi tradisce il centrodestra e’ un benemerito mentre chi si era assunto la responsabilità di sostenere il governo e’ stato definito un mercenario". Doppiopesismo allo stato puro.
Berlusconi è comunque sempre convinto che non esista “alternativa alla maggioranza attuale, non e’ assolutamente pensabile che in una democrazia possano andare al governo le forze che hanno perso le elezioni”. "Dobbiamo dare un segnale forte che facciamo sul serio. L’opposizione chiede che il governo si dimetta, ma divisa com’e’ non si e’ mai dichiarata pronta a votare il programma di riforme che l’Ue ci chiede, anzi c’e’ chi le ritiene inaccettabili. Noi andremo fino in fondo e solo il nostro governo puo’ prendere i provvedimenti che ci vengono chiesti”.
“L’Italia e’ la terza economia europea, la ricchezza delle famiglie e’ un multiplo del debito pubblico, abbiamo la seconda industria manifatturiera europea e stiamo anche meglio di paesi come la Germania, ma il debito pubblico e’ elevato con una crescita modesta del Pil che puo’ ripartire. Gli interventi sono quelli che ci siamo impegnati a fare e non sono imposti, ma un’opportunità, da sempre nel nostro programma".
“Dopo le mie dimissioni si apriranno le consultazioni, ma sono sicuro che non si andrà alla formazione di un altro governo diverso dal nostro e che si tornerà alle urne". E chi sarà il candidato premier del centrodestra? "Saranno le consultazioni fra gli iscritti a stabilirlo. Penso che in pole position ci sia il nostro Angelino Alfano per un cambio generazionale. Io farò quello che il partito mi chiederà nell’interesse del Paese".
Discussione su questo articolo