Non tornano indietro e non chiedono scusa, perche’ "nulla e’ successo di quanto ha raccontato quella ragazza, che ci provocava continuamente". Gli studenti accusati dalla loro compagna di scuola di abusi sessuali nella palestra di un istituto superiore di Finale Ligure scelgono di rispondere al gip durante l’interrogatorio di garanzia che si e’ tenuto oggi al tribunale dei minori di Genova. Il gip ne ha interrogati tre, domani tocchera’ al quarto. E tutti e tre, assistiti dal rispettivo legale e alla presenza dei loro genitori, hanno mantenuto una linea difensiva decisa, "negando – dice il difensore di uno dei ragazzi – che la ragazza sarebbe stata obbligata a entrare nella palestra" e che ci sia stata "simulazione di atto sessuale".
Dunque i tre minorenni interrogati oggi mantengono la versione di sempre e cioe’ che la loro compagna di scuola, una ragazzina di 15 anni, ha volontariamente seguito il gruppo di quattro ragazzi nella palestra. E qui, hanno detto i tre, "comunque e’ successo nulla, non si e’ verificata alcuna simulazione di atto sessuale". Insomma si e’ trattato di uno scherzo, di un gioco, concetto che e’ stato ripetuto dai ragazzi fin dai primi momenti dopo l’arresto. D’altra parte, hanno aggiunto i ragazzi "quella ragazza ci provocava continuamente e lo faceva non solo con noi ma con tutti i maschi della classe".
La parola ‘scherzo’ tra l’altro e’ stata scritta anche in uno degli sms mandati da due degli indagati alla ragazza subito dopo esser stati scoperti da un insegnante che, quel 31 gennaio, passava davanti allo spogliatoio. Il messaggino, il cui testo e’ agli atti della procura minorile e nella memoria difensiva prodotta dall’avvocato della ragazza, recitava piu’ o meno cosi’: "ti chiediamo scusa, abbiamo esagerato ma era uno scherzo come le altre volte". Un sms che potrebbe essere non del tutto favorevole ai ragazzi visto che la vittima di quello ‘scherzo’ ha detto, nella propria denuncia, che le molestie da parte di tre dei quattro indagati "proseguivano da un mese". L’interrogatorio dei tre ragazzi e’ durato alcune ore.
Uno dei difensori ha fatto istanza di attenuazione della custodia cautelare: tre ragazzi infatti sono stati affidati a comunita’ educative assistenziali e il quarto a una comunita’ ministeriale, tutti comunque in stato di arresto per il reato di violenza sessuale continuata e aggravata in concorso. Il pm pero’ ha espresso parere negativo e il giudice ha rigettato l’istanza. Istanza che sara’ presentata nei prossimi giorni anche dagli altri avvocati uno dei quali ha gia’ annunciato di volersi appellare al tribunale del Riesame.
Discussione su questo articolo