“La società civile dei venezuelani all’estero in oltre 60 città del mondo, in più di 25 paesi, ha preparato una denunzia attraverso un documento che verrà consegnato alle seguenti istituzioni: ONU, OAS, UE, Tribunale dell’Aja. In tale documento vengono denunciate le violazioni ai diritti e ai trattati contro i cittadini dentro e fuori il paese”. E’ quanto si legge in una nota.
#Yodenuncio è una iniziativa che ha visto la luce il giorno 28 ottobre, iniziata da alcuni gruppi di cittadini che vivono in Europa cosi come in tutta l’America, che cercano di riorganizzare i venezuelani in esilio per prendere provvedimenti concreti di azione a causa della situazione di violazione dei diritti dei cittadini che si trovano all’estero. Questa iniziativa si estenderà sino alla metà di novembre in molte città d’Italia per l’adesione di tutti i venezuelani a tale denuncia”.
“Mentre il regime di Maduro reprime i detrattori del modello istaurato da Chavez, noi venezuelani all’estero raccogliamo le firme che accompagneranno la denunzia degli abusi di potere che sarà inviata alle istituzioni democratiche”, spiega Alberto Perez Levy, uno degli organizzatori della proposta, in Europa.
“La mancanza di rispetto alla Costituzione e la sistematica violazione dei diritti umani, così come la mancanza di sicurezza giuridica, imposta del regime, ci hanno spinti a intraprendere questa iniziativa”, sottolinea dal suo canto Fernando Rendòn, organizzatore e coordinatore dagli USA.
A questa iniziativa si sono poi aggiunti consulenti ed esperti in materia di diritti umani come Tamara Sujù, Orlando Viera-Blanco, Patricia Betancourt. Tra le città italiane in cui stanno già raccogliendo le firme di adesione alla denuncia ci sono Torino, Milano, Roma, Napoli, Firenze…
Nel mondo, gli italo-venezuelani sono i primi a organizzare una iniziativa del genere. Negli ultimi anni è molto aumentata in Italia la presenza di italo-venezuelani e venezuelani, in fuga dalle difficilissime condizioni in cui versa il Venezuela e dalle persecuzioni che molti hanno subito da parte del governo di Maduro. Alcuni di loro sono esiliati politici.
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