In Vaticano si avvia alla conclusione l’indagine su Paolo Gabriele, l’aiutante di camera di Benedetto XVI accusato di essere il ‘corvo’ nella vicenda della fuga di documenti perche’ trovato in possesso di carte private del Pontefice. La prossima settimana dovrebbe svolgersi un nuovo turno di interrogatori ‘formali’, dopo di che – ha spiegato oggi ai giornalisti il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – il giudice istruttore Piero Antonio Bonnet dovrebbe sciogliere la sua riserva sulla richiesta di revoca della custodia cautelare. Custodia, comunque, i cui termini scadrebbero al 50/o giorno di detenzione in cella (oggi Gabriele e’ giunto al 42/o). La conclusione della fase istruttoria vedrebbe poi, nelle settimane successive, la decisione del giudice riguardo all’eventuale rinvio a giudizio o al proscioglimento. ‘Se si arrivera’ a un formale dibattimento pubblico – ha avvertito Lombardi – questo si svolgera’ dopo l’estate, non prima di ottobre’.
Gabriele resta l’unica persona indagata: pero’ nel corso dell’inchiesta ‘sono state acquisite le testimonianze anche di altre persone’. Non comunque, ha precisato Lombardi, tramite rogatoria internazionale con l’Italia. ‘Gli inquirenti – ha osservato – si sono mossi nell’ambito dell’ordinario vaticano’.
Per quanto riguarda tali testimonianze, padre Lombardi ha spiegato che, oltre alle audizioni della Commissione cardinalizia presieduta dal card. Julian Herranz, che ha svolto un suo lavoro specifico sentendo finora in tutto 28 persone (entro fine luglio e’ atteso il rapporto conclusivo per il Papa), l’indagine dei magistrati ha riguardato sia lo studio della documentazione sequestrata sia l’opera ‘di riscontro, verifica, comprensione piu’ approfondita di quanto acquisito: in questo senso ci sono state persone che sono state sentite anche nell’ambito dell’altro procedimento’. ‘Occorre tenere ben presente – ha comunque rilevato il portavoce della Santa Sede – che il fatto di essere ascoltati, come persone informate, non significa essere sospettati di qualcosa’.
Mentre il Papa e’ partito oggi per Castel Gandolfo, dove restera’ fino ai primi di ottobre, e mentre domani a Strasburgo l’assemblea plenaria di Moneyval prendera’ in esame il dossier sulle norme anti-riciclaggio adottate dal Vaticano (la delegazione della Santa Sede e’ guidata dal sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Ettore Balestrero), e’ iniziata questa mattina in Vaticano la riunione del consiglio di 15 cardinali che sovraintende agli affari economici della Santa Sede. Oggetto della riunione, che continuera’ anche domani, la presentazione e l’esame dei bilanci consolidati della Santa Sede e dello Stato della Citta’ del Vaticano relativi all’anno passato. Sul tavolo anche le questioni sulla ‘corretta gestione degli affari economici’ della Santa Sede.
Resta aperta, poi, la questione della nomina del nuovo presidente dello Ior, che succedera’ a Ettore Gotti Tedeschi, nomina che pero’ non avverra’ in tempi immediati, comunque non prima dell’autunno. Padre Lombardi ha sottolineato come questo non sia il sintomo di uno ‘stallo’. ‘Ci sono i tempi naturali di consultazione – ha detto -, per fare delle proposte, chiedere alle persone se sono disponibili, e poi l’estate vale per tutti, non e’ il tempo per attivita’ e incontri dal ritmo intenso’. ‘Non c’e’ uno stallo – ha ribadito -, ma ci sono i tempi dovuti per una buona ricerca e per una decisione che vuole essere tranquilla e ben meditata’. Padre Lombardi ha anche smentito articoli di stampa che hanno parlato della nomina di una commissione o di un commissario per risolvere la situazione dell’ex presidente Gotti Tedeschi. ‘Questo non e’ previsto – ha affermato -. La situazione e’ chiarita. Gotti Tedeschi non e’ piu’ presidente e se ne cerca uno nuovo. In questa situazione, le funzioni le ha il vice presidente per la governance del consiglio’. ‘Comunque la nomina non e’ imminente – ha detto ancora -: e’ da pensare in autunno’. Il portavoce vaticano ha infine smentito l’articolo di un quotidiano ‘in cui si parlava anche con dei virgolettati di un colloquio tra il cardinale Bertone e il Santo Padre: anche questo e’ frutto di costruzione, non corrisponde ad una realta’ oggettiva’.
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