Dopo piu’ di tre anni di stallo, l’Unione europea ha deciso di far ripartire i negoziati di adesione con la Turchia. La porta tornera’ ad aprirsi il 5 novembre prossimo a Bruxelles, con i colloqui sul capitolo dei negoziati sulle politiche regionali. Ma la vera sfida per le relazioni future fra Ue e Turchia si giochera’ su ben altri temi: quelli della giustizia, delle liberta’ e dei diritti umani. La decisione dell’Ue e’ stata giudicata "positiva, ma anche tardiva" dal ministro turco per gli affari europei, Egemen Bagis.
La ripresa dei negoziati fra Ue e Turchia era stata preparata all’inizio del 2013, con il ‘disgelo’ da parte di Bruxelles legato all’elezione all’Eliseo di Francois Hollande dopo il periodo di dichiarata ostilita’ all’adesione di Ankara all’Ue del predecessore, Nicolas Sarkozy, oltre che del cancelliere tedesco, Angela Merkel. Annunciati per giugno, i negoziati erano stati poi subito congelati dopo la repressione delle proteste nelle principali citta’ turche, in attesa della nuova pagella dell’esecutivo europeo sui progressi di Ankara verso l’Ue e delle elezioni in Germania. La relazione, arrivata la scorsa settimana, premia la Turchia per le riforme avviate, ma allo stesso rileva criticita’ sul fronte delle liberta’ di espressione e di stampa. Per questo la Commissione europea ha chiesto ora ai leader dell’Ue non solo di aprire i negoziati sulle politiche regionali, ma anche di rafforzare il proprio impegno "sui diritti fondamentali" avviando colloqui su giustizia e liberta’.
"Lo stop di oltre tre anni al processo di adesione c’e’ stato a causa di un mancato accordo fra gli Stati membri: ora la situazione e’ diversa e possiamo andare avanti" ha spiegato Linas Linkevicius, il ministro degli Esteri lituano presidente di turno del Consiglio Ue. Discutere con Ankara di temi di giustizia e liberta’, ha aggiunto Linkevicius, "non e’ escluso, ma e’ prematuro". Il ministro turco per gli affari europei si augura invece che Bruxelles riesca "a superare il blocco dell’amministrazione greco-cipriota" sui nuovi due capitoli. La Turchia e’ ufficialmente candidata ad entrare nell’Unione europea dal 1999, ma ha cominciato i colloqui solo nel 2005, incassando fino ad ora l’apertura di 13 capitoli negoziali sui 35 previsti. I principali ostacoli alla sua integrazione politica nell’Unione sono la religione musulmana predominante, ma soprattutto il nodo dell’isola di Cipro, entrata nell’Ue ancora divisa da un muro dalla comunita’ turco-cipriota del Nord, l’unica riconosciuta da Ankara.
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