Con una celebrazione presieduta dal vescovo mons. Giovanni D’Ercole, la Cattedrale di Sant’Emidio ad Ascoli Piceno, lesionata dal sisma e ancora in restauro, è stata riaperta oggi, dopo quasi sette mesi, anche in vista della Pasqua. “Come vedete la chiesa e’ in restauro, apparentemente e’ tutto in ordine, ma sotto ci sono dei problemi – ha detto il vescovo – Accade cosi’ anche nella nostra vita, che a volte abbelliamo dall’esterno. Per questo abbiamo sempre bisogno quando entriamo in chiesa, quando di mettiamo davanti a Dio, di fare verità”.
L’interno del Duomo si presenta con eleganti tendaggi ornati di corone floreali e disegni religiosi: stanno li’ a nascondere i ponteggi. A proteggere le volte delle tre navate, dove gli affreschi sono purtroppo danneggiati, una imponente rete: garantisce la sicurezza dei fedeli e dei turisti, che, seppure timidamente, stanno tornando in città
La cattedrale era chiusa dalla mattina del 30 ottobre. Quel giorno, era domenica, stavano per cominciare le prime messe, ma poco prima delle 8 la potente scossa di magnitudo 6.1 lesiono’ la grande struttura che si affaccia su piazza Arringo. La chiesa, costruita sui resti di una basilica romana, venne chiusa al culto, cosi’ come altre cappelle della citta’ e di tutte le Marche, alcune gia’ riaperte, come il Duomo di Senigallia, anch’esso in restauro ma accessibile di nuovo da oggi.
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