Dopo l’incontro-scontro (o per qualcuno il “non-incontro”) fra Beppe Grillo e Matteo Renzi, a cui abbiamo potuto assistere grazie allo streaming voluto come al solito dal Movimento 5 Stelle, in molti si chiedono: chi ha vinto? Diverse e in alcuni casi diametralmente opposte le opinioni degli osservatori più accreditati.
Paolo Liguori, ex direttore del Tgcom, è convinto del fatto che l’ex sindaco di Firenze “si sopravvaluta: non avrebbe mai dovuto accettare lo streaming, abboccando all’esca di Grillo, che ha stravinto”. Dopo lo streaming, secondo Liguori, il messaggio che arriva alle masse è chiaro: “Renzi è l’uomo dei poteri forti”. Per Liguori in ogni caso il problema riguarda proprio “il mito dello streaming”, un danno per le procedure della democrazia rappresentativa: “È diventato una follia, perché da paradigma di libertà si è trasformato in un concentrato di pazzia. Nello streaming c’è la stessa quantità di democrazia che c’era nel Colosseo di Nerone”.
Lucia Annunziata, direttrice di Huffington Post, al contrario di Liguori, crede che l’incontro sia stato vinto da Renzi, “perché si è comportato in maniera istituzionale, ha cercato di esporre le sue proposte e, quando ha visto che non era possibile, ha salutato, arrivederci e grazie. Grillo invece è stato aggressivo, aveva intenzione di non far parlare il suo interlocutore, e così è stato. Ma le persone simpatizzano sempre con chi è vittimizzato, e chi ha visto la diretta a un certo punto ha pensato ‘ma che comportamento è quello di Grillo?’”. Il presidente del consiglio incaricato, secondo Annunziata, sta acquisendo “un comportamento istituzionale, ha condotto bene le consultazioni, con i giusti tempi. Doveva mettersi a urlare contro Grillo? Certo che no. Comportandosi così ha mostrato forza, non debolezza”.
E’ il direttore del tg di La7, Enrico Mentana, a parlare di un “non-incontro”, perché – spiega – in realtà la sfida non c’è nemmeno stata. Renzi e Grillo “non sono scesi neanche in campo, è stato un non-incontro, il monologo di un sordo, Grillo, contro un interlocutore che non è proprio intervenuto. Al di là di questo – dice Mentana – era un’amichevole, non c’era in ballo niente. E poi, diciamoci la verità: tutti aspettavamo questo appuntamento per lo spettacolo, non per altro”.
Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it, è convinto che ora come ora non si possa dire con certezza chi ha vinto e chi ha perso: “lo si capirà tra un mese e mezzo o due. Come? Se Renzi riuscirà a raggiungere degli obiettivi pratici allora Grillo verrà fuori come il perdente, avendo preso le distanze da lui. Viceversa, se il nuovo governo non riuscirà a segnare dei punti, Grillo avrà buon gioco a rivendicare la differenza che ha marcato”.
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