Mi ero quasi convinto che l’elezione di Mattarella a Presidente della Repubblica sarebbe stata una genuina ventata di sobrietà di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. Le sue visita private, con la Panda personale alle Fosse Ardeatine prima e quella in Sicilia poi su un aereo di linea, hanno lasciato la maggior parte degli italiani increduli, pure se qualcosa già stonava: ad esempio è andato alle Fosse Ardeatine e non a via Rasella ove si consumò un attentato da parte di galantuomini in borghese che oltre a causare la morte di una trentina di soldati, pur se italiani inquadrati in un reparto tedesco, uccise altri 7 italiani rei di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non ha ancora trovato il tempo di fare una visita alle foibe e, parlando dell’esodo istriano, ha dimenticato di dire che alla stazione di Bologna i comunisti impedirono di rifornire il treno che trasportava i profughi istriani di acqua e latte necessari per far mangiare i bambini. Vabbé, sono dimenticanze che a distanza di 70 anni possono accadere, ma l’équipe dei suoi consiglieri cosa ci sta a fare? Che si guadagnino lo stipendio!
Nel mio piccolo vorrei consigliare, solo al fine di un doveroso e sacrosanto omaggio alla verità, di inserire negli impegni del neo Presidente una visita, magari di un solo minuto, al campo di concentramento e di torture, istituito sempre da quei signori che combattevano in borghese, in quel di Dogli, una piccola frazione di Ottone in provincia di Piacenza. Ormai di quelle stalle, usate come prigioni e per l’uccisione dei detenuti, non rimane quasi più nulla poichè sarebbero imbarazzanti, ma purtroppo è la nostra storia, quella vera e non quella raccontata il più delle volte.
Mettiamo un velo pietoso su questi trascorsi di circa 70 anni fa e sarebbe ora di dare segni di civiltà come già da decenni ha fatto la Spagna con la costruzione del cimitero di "Valles de los Caidos". Ne saremo capaci? Forse tra 5000 anni.
Come accennato sono stato ben impressionato, lacune a parte, del comportamento del neo Presidente, ma l’utilizzo di un tram pubblico, riservato però per l’occasione, dalla stazione di Santa Maria Novella di Firenze a Scandicci per visitare la Scuola Superiore della Magistratura lascia amaro in bocca. Forse il Presidente avrà scelto un mezzo pubblico, reso per l’occasione esclusivo, per ragioni di traffico e/o forse poichè elettrico non avrebbe inquinato, ma ci sono anche taxi a gas ed inoltre vedere un Presidente in taxi avrebbe giovato molto di più alla sua sobrietà. Cosa dire? Sinceramente spero ancora in lui, ma certi segnali da cattocomunista mi lasciano molto perplesso: si sa, sono un peccatore nato. Ad ogni modo mi auguro vivamente che Mattarella porti sobrietà, lealtà, onestà e sincerità, cose delle quali abbiamo una gran necessità.
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