Le Regioni e le Province autonome del Nord chiedono al Governo di rivedere la norma che riduce la spesa sanitaria nelle Regioni che la finanziano interamente, riconoscere la compartecipazione già assicurata con l’Accordo di Milano e inserire nel testo di legge una norma di salvaguardia. Lo hanno ribadito oggi a Borghetto d’Avio i presidenti Luis Durnwalder (Alto Adige), Lorenzo Dellai (Trentino), Augusto Rollandin (Valle d’Aosta) e Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia) nel vertice delle autonomie speciali ospitato nella villa dei marchesi Guerrieri Gonzaga che, quasi cento anni fa, a fine ottobre 1918, ospito’ le trattative per la pace tra i plenipotenziari d’Austria e d’Italia.
Se non verranno approvati emendamenti specifici (e un impegno in tal senso verrà chiesto anche ai parlamentari regionali delle quattro autonomie speciali) si aprirà la strada ai ricorsi alla Corte costituzionale. "Con una lettera al presidente Monti e la richiesta di riattivare i tavoli bilaterali per negoziare con le autonomie confidiamo che il Governo voglia avviare un dialogo", hanno detto i Governatori.
L’obiettivo immediato di Alto Adige, Trentino, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia – "autonomie speciali che già hanno applicato la legge sul federalismo e garantito sacrifici finanziari cospicui" è stato detto – è quello di cercare di correggere il decreto Monti in sede di conversione in legge in Parlamento. Tre sono le piste lungo cui muoversi: l’eliminazione della norma "assurda" (Dellai) che riduce la spesa sanitaria già interamente a carico dei bilanci provinciali, "visto che la spesa sanitaria è finanziata al 100% dalle autonomie e non riceve un euro dallo Stato". In secondo luogo, si chiede che lo Stato riconosca la necessità che il concorso al risanamento pubblico tenga conto di quanto già assicurato dai precedenti accordi Governo-autonomie. Infine, la richiesta che nel testo finale venga inserita una norma di salvaguardia in merito alla compatibilità della legge con lo Statuto e le norme di attuazione. L’Autonomia è nella Costituzione – hanno ribadito i presidenti -, chiediamo il rispetto delle forme e dei contenuti, quindi del metodo e delle competenze.
Durnwalder ha voluto ricordare che proprio a vent’anni dalla chiusura della vertenza internazionale "ci troviamo in una fase molto delicata della nostra autonomia. Vienna? Non andremo certo a lamentarci con l’Austria per i tagli, l’esigenza di risparmiare è chiara a tutti. Ma se se vengono intaccati i principi dell’autonomia, se non viene rispettato lo Statuto ancorato a livello internazionale, allora informare Vienna, cofirmataria della quietanza, diventa giustificato".
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