Una bambina senza vita di forse tre anni che stringe ancora nella mano il suo coniglio rosa di peluche, un bambino morto di sette anni in braccio ad un uomo, una fila di cadaveri avvolti in lenzuola bianche allineati in uno scantinato: le immagini riprese da una troupe della televisione Itv a Duma testimoniano la tragedia vissuta dai civili in questa città alle porte di Damasco dove le forze governative cercano di stanare i ribelli e per la quale gli attivisti dell’opposizione hanno chiesto un intervento urgente della Croce rossa internazionale, parlando di situazione umanitaria "catastrofica".
Decine di persone sono morte nei combattimenti degli ultimi dieci giorni in questa città 13 chilometri a nord-est della capitale, che le forze fedeli al presidente Bashar al Assad cercano con ogni mezzo di riportare sotto il loro controllo. Ma scontri e bombardamenti continuano anche nel resto del Paese, con un bilancio di almeno 85 morti nella giornata di oggi, secondo i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione.
Combattimenti fra truppe governative, che bombardano anche dagli elicotteri, e ribelli dell’Esercito libero siriano (Els), sono segnalati dai Comitati anche in altri due sobborghi di Damasco, Jabar ed Ein Terma, oltre che nelle province di Homs, Daraa e Dayr az Zor.
L’agenzia governativa Sana ammette l’uccisione di decine di persone, ma afferma che si trattava di "terroristi", e che nella stessa Duma le forze governative hanno scoperto "tre depositi di armi" usati dai rivoltosi dove sono stati trovati lanciarazzi Rpg, esplosivi, mitragliatori e fucili da cecchino. "Molti terroristi", insiste l’agenzia, sono stati uccisi mentre cercavano di fuggire verso Jisr al Ab. Ma le persone che parlano nel video di Itv affermano che sono state "sterminate intere famiglie, compresi bambini di 3 o 5 anni". Anche se, ammette lo stesso inviato della televisione, non è possibile stabilire chi sia il responsabile.
La cosa certa è che la popolazione di Duma, come quella di alcuni quartieri di Homs, anch’essi sotto le bombe, ha bisogno di aiuti urgente, afferma l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), con sede a Londra. Piú di cento famiglie composte ormai solo da donne e bambini, dopo che gli uomini sono stati arrestati o uccisi, sono bloccate e terrorizzate dai bombardamenti, dice l’organizzazione non governativa. "Non ci sono medici, mentre decine di feriti hanno bisogno di cure", aggiunge l’Ondus, chiedendo alla Croce rossa e alla Mezzaluna rossa di entrare a Duma per cercare di evacuarli e per portare soccorso a una popolazione alle prese con la scarsità di cibo, acqua e gas.
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