Nel pomeriggio di martedì 22 dicembre si è tenuto a Santo Domingo, presso la Residenza d’Italia (calle Rafael Augusto Sánchez, 25 – Ens. Naco), un incontro con le aziende e gli operatori economici italiani in Repubblica Dominicana. L’iniziativa nasce dietro impulso di Livio Spadavecchia, Incaricato d’Affari della missione diplomatica d’Italia nella RD, con lo scopo di incominciare a valutare possibili forme di tutela e promozione degli interessi italiani nell’isola caraibica. Presenti all’incontro imprenditori italiani che operano nel settore delle costruzioni, dell’enogastronomia, del turismo.
La Repubblica Dominicana cresce al ritmo del 7% l’anno, in una economia trainata dal turismo, e continuerà a crescere, come ha sottolineato Spadavecchia durante l’intervento che ha aperto la riunione. Dopo avere ricordato quanto sia forte la presenza italiana sull’isola, anche a livello di imprese, Spadavecchia ha spiegato che se come italiani riuscissimo a organizzarci meglio e a fare squadra, potremmo fare molto di più e allora sì che le nostre potenzialità sarebbero davvero notevoli. Dunque “i singoli si uniscano, bisogna fare rete, anche rafforzando l’immagine del made in Italy qui nella Repubblica Dominicana”, ha detto il diplomatico, “perché è importante fare gruppo” e insieme rapportarsi “con le istituzioni, le università”. Insomma, l’idea è anche quella di “costruire un qualcosa che unisca e che si occupi di promuovere il made in Italy” nell’isola Hispaniola.
Concluso il suo intervento, Spadavecchia ha chiesto a ciascuno dei presenti di presentarsi brevemente, “per conoscerci tutti meglio”. Così uno ad uno gli imprenditori hanno raccontato in pochi minuti la propria storia: c’è chi opera nel turismo, chi si occupa di gastronomia made in Italy, chi lavora nel campo delle costruzioni e chi nel settore agricolo. Piccoli e medi imprenditori italiani pronti ad unirsi per contare di più.
Tra i presenti Elena Zorzetto e Roberto Rossi, di Grena Dominicana; Giuliano Gaiola, Italpromex; Ruth Palermo, Colonial Tours; Marco Cracco e Walter Perissuti, La Salumeria; Giovanni Gennari, grosso imprenditore nel settore agricolo; Ferruccio Fazzari, imprenditore nel settore immobiliare; Fortunato Castagna, che opera nel settore enogastronomico; Paolo Dussich, imprenditore italiano e consigliere del Comites di Panama.
Durante l’incontro c’è stato spazio anche per una breve ma accesa discussione dal tono politico, scaturita dall’intervento di Giovanni Gennari, uno degli imprenditori presenti in sala, che sottolineava il fatto che da un anno l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo ha chiuso i battenti e gli italiani sono stati di fatto abbandonati a se stessi. Allo stesso tempo Gennari chiedeva a Spadavecchia quale fosse la visione politica dell’Italia nei confronti della RD, visto che chiudendo l’ambasciata – per colpa di qualche funzionario corrotto, ha evidenziato l’imprenditore – hanno dato uno schiaffo in faccia a una intera comunità, quella italiana, e a un paese, la RD, storicamente e culturalmente vicino all’Italia.
Gli animi si sono scaldati, si sono susseguiti più interventi. Spadavecchia ha saputo tenere botta e ha ricordato che in questo momento è lui a rappresentare l’Italia in terra dominicana quando si tratta di scambi commerciali ed economici; il suo ruolo durante l’incontro è stato un po’ quello del regista, quello di chi cerca di unire competenze ed esperienze diverse in un unico gruppo in modo da creare qualcosa di più forte e determinante. Alla fine questo messaggio è arrivato e al di là delle polemiche e della rabbia, che resta, per la chiusura dell’ambasciata, tutti i presenti sono sembrati essere d’accordo sul fatto che l’unione fa la forza, che bisogna guardare avanti, lasciando da parte il rancore, e agire in maniera compatta. Come comunità, appunto. In che modo? A questo interrogativo si cercherà di dare risposta in successivi incontri: “Ci rivediamo a gennaio”, ha promesso Livio Spadavecchia.
Discussione su questo articolo