Un articolo pubblicato da una testata online della Repubblica Dominicana sta suscitando non poche polemiche all’interno della comunità italiana residente nei Caraibi. Nel pezzo si attribuisce la chiusura dell’ambasciata d’Italia a Santo Domingo non alla spending review – come da sempre sostiene il governo italiano -, ma a non meglio precisate “irregolarità” che sarebbero avvenute all’interno della sede diplomatica tricolore.
“Extraufficialmente – si sottolinea nell’articolo pubblicato da 7dias – si dice che il governo italiano é stato allertato dalle autoritá spagnole, in seguito a delle ‘anomalie’ che si stavano verificando riguardo l’emissione di visti turistici a cittadini dominicani attraverso la loro sede nel Paese”.
In un volo proveniente dalla RD, diretto a Madrid, “le autoritá spagnole – si spiega – hanno individuato 30 dominicani con visti ‘anomali’, vistati presso la legazione italiana. Per citare alcune di queste anomalie, il visto turistico europeo esige dimostrare di poter spendere minimo 80 euro giornalieri per ogni giorno di permanenza. Nel gruppo, nessuno arrivava a disporre di 100 euro, né in contanti né con carta di credito”.
“Data l’allerta al governo italiano da parte delle autoritá spagnole, si sarebbe deciso di inviare una commissione per investigare la situazione presso la sede. Extraufficialmente si dice che a conseguenza dell’investigazione si é deciso di chiudere l’Ambasciata. Da allora, l’incaricato commerciale é al fronte della sede diplomatica fino alla chiusura ufficiale prevista per il 31 dicembre di quest’anno. Per il pubblico chiuderá il 30 settembre prossimo”.
Insomma, nell’articolo pubblicato da 7dias – in cui la parola “extraufficialmente” viene usata diverse volte – si dà spazio a quei rumors che da anni circolano, ma che non sono mai stati supportati da prove concrete, documenti, testimonianze. Soprattutto, mai un nome. Chiacchiere? Pettegolezzi? Come vogliamo chiamarli? E cosa c’è di vero?
ItaliaChiamaItalia ha scavato a fondo, più volte, come ci piace fare. Oltre alle solite generiche accuse nei confronti dell’ambasciata, oltre alle chiacchiere da spiaggia, oltre alle lamentele di alcuni per qualche richiesta respinta, non è mai venuto fuori niente. Nessuno ha mai saputo indicare nomi e cognomi, nessuno ha mai potuto – o forse voluto? – portare prove certe di una eventuale corruzione all’interno dell’ambasciata d’Italia.
In ogni caso, ItaliaChiamaItalia dopo la pubblicazione dell’articolo in questione, si è rivolta direttamente al dott. Olindo D’Agostino, incaricato d’Affari dell’ambasciata e da alcuni mesi facente funzioni di ambasciatore, il quale ci ha spiegato di avere già contattato sia l’autrice del pezzo che la direttrice della testata in questione, “protestando con forza” per ciò che è stato scritto. L’articolo, secondo D’Agostino, “contiene poche verità e moltissime inesattezze, che le due (l’autrice del pezzo e la direttrice, ndr) si sono rifiutate di correggere”.
Così l’attuale numero uno della sede diplomatica italiana ha deciso di passare all’azione legale: “Ho pieno mandato da Roma di procedere a denuncia penale per calunnia e diffamazione presso questa Fiscalia”, fa sapere a Italiachiamaitalia.it, e continua: “Se si parla di corruzione e irregolarità bisogna fare nomi e cognomi, altrimenti si suscita reazione e indignazione e si rischia la galera; ed io, che sono il Rappresentante del Governo italiano, non posso tollerare simili atteggiamenti qualunquistici, populistici ed irresponsabili; se lo facessi non godrei della fiducia che il Governo mi ha pienamente concesso in questo delicato frangente, concedendomi una lunghissima Incaricatura d’Affari in qualità di Capo di questa Rappresentanza diplomatica”.
Noi, che come giornale da sempre siamo vicini agli italiani residenti nell’isola di Santo Domingo, e che con coraggio abbiamo sempre denunciato ogni tipo di malaffare, questa volta non possiamo che essere d’accordo con l’ambasciata d’Italia.
Non basta usare il condizionale per evitare le querele, non basta parlare di voci “extraufficiali” per considerare il pettegolezzo una notizia: chi fa comunicazione svolge un ruolo importantissimo. Deve sapere farlo con grande responsabilità. E ciò che è contenuto nell’articolo che tante polemiche sta suscitando, non rappresenta altro che gossip da spiaggia, al quale forse alcuni connazionali si attaccano, pensando così di sfogare la propria rabbia verso qualche impiegato dell’ambasciata che magari in passato non ha fornito loro un buon servizio. Ma non è certo sputando veleno e gettando fango sulle nostre istituzioni che si arriva alla verità; e non è certo in questo modo, soprattutto, che si può pensare di migliorare il servizio offerto ai connazionali.
Il governo italiano sostiene fin dall’inizio che l’ambasciata italiana a Santo Domingo verrà chiusa perché i soldi non ci sono: a questa osservazione noi come ItaliaChiamaItalia – con il sostegno del MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero – abbiamo sempre risposto, spiegando nei dettagli il perché chiudere l’ambasciata, piuttosto che tenerla aperta, potrebbe costare all’Italia molto di più. Ma ormai la decisione è presa e difficilmente si tornerà indietro. Chi gode nel leggere certi articoli infamanti, quando non avrà più assistenza consolare sul territorio si renderà conto che era meglio avere un servizio, se pur scarso – secondo alcuni -, che non avere nulla ed essere così abbandonati a se stessi.
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