Cinque presenze in sei edizioni al Festival di Sanremo. Una sorta di piccolo primato, quello che puo’ vantare Arisa. Il debutto nel 2009 con Sincerita’, che vince tra le Nuove Proposte e si aggiudica il Premio della Critica; nel 2010 il passaggio tra i big con Malamoreno’; nel 2011 sale sul palco dell’Ariston come ospite insieme a Max Pezzali nella serata dedicata ai 150 anni dell’Unita’ d’Italia. Il 2012, di nuovo in gara con La notte, le regala il secondo posto. Dopo la pausa del 2013, la cantante di origini lucane torna a Sanremo con Lentamente (il primo che passa) e Controvento.
"Mi sento agitata ed emozionata – racconta, annunciando che il suo look, con il quale ha sempre stupito, sara’ molto sobrio ("meno forma, piu’ contenuto") -. Stavolta e’ diverso dal passato perche’ e’ la prima volta che vado al Festival con le spalle non coperte. Gli anni scorsi non avevo esperienza, ero un”ingenuotta’. Adesso ho 31 anni, su quel palco sale una donna. Stavolta la responsabilita’ e’ tutta mia". L’emozione c’e’, ma c’e’ anche la voglia di farcela. "Non tanto di vincere, quanto di dare una chance al mio nuovo progetto". E il nuovo progetto e’ Se vedo te (in uscita il 20 febbraio per Warner Music), "un album di testi, che propone tante collaborazioni con cantautori, soprattutto con Cristina Dona’ che ha firmato quattro brani. Il disco e’ come un libro da sfogliare, una storia da ascoltare con atmosfere diverse".
Nel nuovo lavoro confluiranno anche le due canzoni sanremesi: Lentamente (il primo che passa), scritto da Cristina Dona’ con la stessa Arisa, e Controvento, scritta da Giuseppe Anastasi, lo stesso che la porto’, ai tempi in cui erano ancora coppia anche nella vita, al successo con Sincerita’. "Sono soddisfatta delle due canzoni: la prima e’ un bolero, una piccola aria operistica. Molto raffinata. Riferimenti a Neruda (e a Lentamente muore che gli e’ stata attribuita, ndr)? Non lo escludo, Cristina e’ una grande poetessa, a me interessava pero’ piu’ il concetto del primo che passa. Mi girava in testa da un po’. L’altra e’ molto piu’ diretta, semplice, piu’ pop".
Entrambe parlano d’amore, della speranza dopo un amore finito la prima, del giusto equilibrio nei sentimenti la seconda. "L’amore e’ il tema principale di Sanremo, perche’ l’amore nuove il mondo. L’amore e i soldi. Ma quando parleremo di soldi nei testi delle nostre canzoni saremo rovinati", scherza. Per la serata del venerdi’, quella dei duetti dedicata ai cantautori italiani, sara’ accompagnata dai Whomadewho. Insieme si esibiranno in Cuccurucucu di Franco Battiato.
Ma Arisa non e’ solo una cantante. E’ attrice, scrittrice, personaggio televisivo, doppiatrice (dopo il successo di "Cattivissimo Me 2", dara’ voce a uno dei personaggi di "Barry, Gloria e I Disco Worms", che racconta l’avventura di una band di vermetti che danzano e cantano al ritmo della Disco Music, al cinema dal 10 aprile). Ma cosa fare da grande? "Spero la mamma. Nel giro di un paio di anni, magari. Ma non abbandonero’ la musica, per me e’ come una medicina. Cantare mi fa bella. E tutto quello che ha a che fare con la musica mi piace".
Tra i suoi mille impegni e’ stata anche giudice di X Factor. "I talent sono un ottimo trampolino di lancio, adatti ai tempi che stiamo vivendo. La fortuna si consuma sotto gli occhi di tutti. E chi rimane, e’ perche’ se lo merita, come Marco Mengoni, Giusy Ferreri e Noemi". E proprio su Noemi punta per la vittoria finale al Festival: "E’ un vero talento". Dopo Sanremo, Arisa e’ pronta anche per tornare live. In programma due anteprime: il 6 aprile a Roma (Auditorium Parco della Musica) e il 16 a Milano (Teatro degli Arcimboldi).
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