Un violentissimo nubifragio durato giorni, un’alluvione che in alcuni punti ha sfiorato i sette metri, venti fortissimi, onde paurose, frane, smottamenti e case sommerse d’improvviso in piena notte: una catastrofica tempesta si è abbattuta sulla sponda russa del Mar Nero provocando un’ecatombe, con un bilancio del tutto provvisorio di oltre 100 morti, cadaveri che continuano ad affiorare, timore per migliaia di bambini in vacanza al mare e il blocco del grande porto e terminale petrolifero di Novorossiirsk. Migliaia di abitanti vengono evacuati in queste ore, i trasporti sono interrotti, mentre aerei ed elicotteri sono mobilitati per i soccorsi e la presenza della polizia rafforzata per evitare atti di sciacallaggio.
Sulla regione di Krasnodar, un corridoio di pianura fra i monti del Caucaso e il Mar Nero, e in particolare sul distretto di Krymsk, fa sapere la polizia russa, è caduta in poche ore una quantità di pioggia che ci si aspetta in oltre due mesi. Dopo giorni di maltempo incessante, una notte di nubifragio violento ha provocato il disastro. Tempesta culminata intorno alle 3 di notte locali, che ha tirato giú dal letto molta gente, colta di sorpresa. Un’ondata di piena, probabilmente risultato dell’azione combinata di corsi d’acqua e del mare, descritta da alcuni testimoni come un "muro d’acqua", ha investito molti villaggi, allagando le case, facendo annegare diverse persone e trascinandone via altre. Le tv hanno mostrato immagini di gente appollaiata sui tetti e sorvolata dagli elicotteri dei soccorsi.
Almeno nove le vittime nella cittadina balneare di Gelanzhik, dove il governo di Mosca, per bocca della vicepremier Olga Golodetz, segnala la presenza di almeno 7.000 bambini in colonie vacanze. Almeno 400 di loro sono stati evacuati da una di queste. "Ora stiamo verificando lo stato di ciascun centro vacanze". Altri morti nella città portuale di Novorossiirsk. Ma cadaveri affiorano ovunque nelle campagne, e altri sembrano essere stati portati in mare.
In piena notte "l’acqua è montata molto velocemente, ha inondato i piani terra delle case in 5-10 minuti", racconta Tatiana, abitante di Krymsk. Divelti pali dell’elettricità, alberi, cordoli dei marciapiede, interi lastroni d’asfalto. Ci sono auto rovesciate portate dall’acqua, perfino camion. "Interi muri in mattoni sono stati spazzati via", è la scena descritta alla tv da un altro residente, Vladimir. "E’ stato talmente improvviso, che molte persone anziane sono state sopraffatte in casa", racconta ancora Tatiana, che si è salvata perch‚ ha la casa costruita su un rilievo.
"Nessuno ricorda alluvioni di questa gravità nella nostra storia", ha dichiarato il governatore del Krasnodar, Aleksandr Tkachov. "Nulla del genere s’era mai visto in almeno 70 anni", ha detto, aggiungendo che "almeno 5.000 famiglie sono state colpite" per un totale stimato di circa 13.000 persone.
La ferrovia è stata fermata, con l’acqua che ha sommerso le rotaie di quasi un metro, ed è interrotta la strada da Krymsk a Novorossiirsk. Ferma anche l’attività portuale di quest’ultima, il maggiore scalo russo sul Mar Nero: l’area portuale, piú bassa rispetto al resto della città, è stata investita in pieno da frane e smottamenti da un lato e dalle onde dall’altro. La Transneft, la società esportatrice di greggio che gestisce il terminale, ha interrotto il caricamento del petrolio sulle navi, come lo sono quasi del tutto le spedizioni. Per il momento la situazione non sembra migliorare e l’agenzia meteo russa segnala nuove piogge abbondanti per stanotte e per domani.
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