“E così la riforma costituzionale targata Renzi è pronta per affrontare la prova referendaria. Che un cambiamento fosse necessario, soprattutto riguardo il bicameralismo cosiddetto perfetto fonte di inutili palleggi e dannosi rallentamenti, l’aveva capito il presidente Berlusconi già nel 2006. Ma la sinistra allora boicottò il referendum. Adesso si intesta una riformicchia ad usum delphini e pretende di farla passare per un successo politico. In realtà il cambiamento millantato è modesto e i punti da rivedere sarebbero tanti. Uno per tutti: la legge elettorale”. Così il senatore Vittorio Pessina, responsabile nazionale del dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia.
“Una legge elettorale – continua il senatore – scritta e approvata dall’attuale maggioranza per garantirsi una vittoria che l’arroganza di Renzi considera sicura. Comunque si prospettino le scelte degli elettori, sarà difficile che, senza la possibilità di costruire coalizioni programmatiche, si arrivi a governi veramente democratici e rappresentativi di gran parte del Paese. Lo dicono – conclude Pessina – eminenti politologi e saggi costituzionalisti. Ma evidentemente l’arroganza del premier è più forte di ogni altra cosa”.
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