Massimo D’Alema, intervistato da Massimo Giannini nel corso della puntata di Ballaro’ su Rai3, è stato molto critico verso le riforme messe in campo dal governo Renzi. "Erano possibili due scelte coraggiose e chiare – ha spiegato -: una era abolire totalmente il Senato e dare rango costituzionale alla Conferenza Stato-Regioni-Autonomie, almeno avremmo avuto i Presidenti delle Regioni, non qualche consigliere regionale che magari ha problemi con la giustizia e quindi avrebbe bisogno di un’immunita’. Se si fosse fatto questo sarebbe stata una scelta coraggiosa, una vera grande riforma. L’altra possibilita’ era: dato una Camera fortemente maggioritaria che con un sistema maggioritario fara’ di una minoranza una maggioranza forte, abbiamo bisogno di un Senato delle garanzie dove i diritti fondamentali dei cittadini siano garantiti da un numero limitato di senatori ma eletti dal popolo".
"Non e’ mica vero – spiega D’Alema – che il Senato non ha poteri, ha il potere di votare tutte le leggi costituzionali come la liberta’ di stampa, la liberta’ di espressione, le liberta’ politiche e religiose. Ma e’ mai possibile pensare che queste liberta’ fondamentali siano affidate ai nominati dei consigli regionali e non a persone elette dal popolo? Ma come si puo’ pensare una cosa di questo genere e presentarla come una grane riforma? E’ una riforma mancata che deve essere corretta".
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