La Camera ha approvato in via definitiva la riforma del Titolo V della Costituzione fortemente voluta dal governo Renzi: lo ha fatto con 361 voti a favore e appena 7 contrari, in un’ultima votazione che ha visto i gruppi di opposizione di Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Sinistra Italiana uscire dall’aula e non partecipare. Comunque è fatta, per il governo. Le riforme procedono. Matteo Renzi è soddisfatto: "Emozione, tanta. La sfida sembrava impossibile ma oggi l’Italia #cambiaverso. Grazie a chi ha permesso che fosse #lavoltabuona". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, grande il suo entusiasmo per l’approvazione in via definitiva della riforma costituzionale. Da Teheran Renzi commenta quella di oggi come "una giornata storica per l’Italia, la politica dimostra di essere credibile e seria. Adesso noi chiederemo il referendum".
Referendum sul quale il governo, come ribadito ieri dal premier, si gioca tutto, e che dovrebbe tenersi a questo punto a ottobre. "Ora la parola passa ai cittadini che con il referendum del prossimo autunno esprimeranno la loro opinione sulla riforma della Costituzione – dice la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha diretto i lavori finali di oggi – Il mio auspicio è che si sviluppi un confronto pacato, sul merito delle decisioni prese".
Proprio sul referendum costituzionale convergeranno adesso tutte le opposizioni, oggi per l’ultima volta fortemente critiche verso l’impianto della riforma: "Il governo Renzi ha usato la Costituzione contro se stessa, usando i voti di parlamentari che per sentenza della Corte Costituzionale non dovrebbero sedere qui per stravolgerla – tuona Renato Brunetta (Fi) – Per fortuna il popolo avrà il diritto di dire no, il referendum è stata una saggia via d’uscita pensata dai padri costituenti. Questa riforma è diventata l’ologramma di Renzi e noi ci impegneremo a scacciarlo via".
Per Danilo Toninelli (M5S) "questa revisione costituzionale è stata portata avanti per accentrare il potere, per metterlo nelle mani di pochi, per evitare che la democrazia blocchi certi provvedimenti come quelli sulle banche, per far sì che emendamenti come quello su Tempa Rossa siano all’ordine del giorno. E questa riforma e questa legge elettorale sono state fatte affinché non governasse il Movimento 5 Stelle".
Perfino Alfredo D’Attorre, che del Pd è un fresco ex, spara su Renzi: "E’ stato imbarazzante il parallelo fatto da Renzi sull’Assemblea Costituente, credo sia evidente a tutti la differenza abissale di spessore tra Terracini e Dossetti rispetto ad Alfano e Verdini, lasciate riposare in pace i padri costituenti".
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