A pochi giorni dalla storica canonizzazione di due Papi – Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II – un altro Pontefice degli ultimi decenni si appresta ad assurgere all’onore degli altari per decisione di papa Francesco. I cardinali e vescovi della Congregazione per le Cause dei Santi hanno approvato oggi all’unanimita’ il miracolo attribuito all’intercessione di Paolo VI, ultimo atto prima di procedere alla beatificazione. Giovanni Battista Montini, il Papa che ha portato a termine il Concilio indetto dal suo predecessore Roncalli, sara’ quindi beato entro l’anno: la data prevista e’ il 19 ottobre, a conclusione del Sinodo dei Vescovi, organo istituito proprio dallo stesso Paolo VI. Il cardinale prefetto Angelo Amato andra’ ora dal Papa per la promulgazione del decreto. Il sigillo papale sara’ apposto entro questo venerdi’.
Il calendario per la canonizzazione di Montini e’ gia’ in gran parte stabilito ed avviato su un binario speciale: la beatificazione e’ attesa appunto per il prossimo 19 ottobre, in concomitanza con la cerimonia di chiusura del Sinodo straordinario sulla famiglia, come ulteriore riconoscimento per il Papa che il 15 settembre 1965 ha istituito l’organo collegiale dei vescovi. La successiva fase per la proclamazione della santita’ – anche qui per volonta’ di Bergoglio – dovrebbe poi avere un iter molto breve.
Gia’ si prevede che la canonizzazione dovrebbe avvenire nel giugno 2015, con una procedura analoga a quella gia’ utilizzata per Giovanni XXIII, cioe’ derogando alla necessita’ di riconoscere un secondo miracolo. Quella delle canonizzazioni "equipollenti" sta infatti diventando una prassi ricorrente nel pontificato di Francesco. Con Paolo VI, inoltre, Bergoglio pone un altro tassello nel suo disegno di "dare lustro" all’istituzione del papato proponendo al culto dei fedeli figure di Pontefici che si sono distinte nel loro ruolo di pastori universali. Per lui, inoltre, Montini e’ un vero punto di riferimento, in particolare per quanto riguarda il tema dell’evangelizzazione, con un testo come la "Evangelii nuntiandi" del 1975 a fare da apripista anche per l’oggi.
Quest’anno, il 6 agosto, ricorrono poi i cinquant’anni dalla prima enciclica di Paolo VI, la "Ecclesiam Suam". E non si puo’ dimenticare che l’imminente viaggio di Francesco in Terra Santa (24-26 maggio) e’ stato voluto proprio a cinquant’anni da quello di Paolo VI e dallo storico abbraccio col patriarca Atenagora. Era stato Benedetto XVI a riconoscere le "virtu’ eroiche" di papa Montini il 20 dicembre 2012. A quel punto serviva il riconoscimento di un miracolo per sancire la beatificazione, un iter che ha avuto un’accelerazione con il pontificato di Francesco.
L’evento preso in esame, proposto prima dal postulatore padre Paolo Molinari (morto la settimana scorsa) e poi dal successore padre Antonio Marrazzo, e’ stato la guarigione avvenuta negli Usa nel 2001 di un nascituro che al quinto mese di gravidanza si trovava in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale, la presenza di liquido nell’addome, l’assenza di liquido nel sacco amniotico. La diagnosi aveva messo in previsione la morte del piccolo nel grembo materno, o gravissime malformazioni future, e aveva consigliato anche la possibilita’ di un’interruzione di gravidanza. La mamma pero’ rifiuto’ e, su suggerimento di una suora italiana che l’aveva conosciuto, si rivolse nella preghiera all’intercessione di Montini.
Un’immaginetta con una reliquia dell’abito del Pontefice fu poggiata sulla pancia della puerpera. Successive analisi mostrarono il miglioramento della situazione e la nascita avvenne all’ottavo mese con parto cesareo, col neonato in buone condizioni generali. La salute del bambino, ora diventato adolescente, e’ stata poi costantemente monitorata.
Il 12 dicembre scorso la consulta medica del dicastero per le Cause dei Santi ha certificato l’inspiegabilita’ della guarigione, mentre il 18 febbraio i teologi della Congregazione hanno riconosciuto l’intercessione di Montini. Oggi la conferma definitiva da parte del consesso dei cardinali e vescovi.
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